Articolo 21 - Editoriali
Chiamale se vuoi⊠liberalizzazioni
di Danilo Sinibaldi
Hanno rivinto le lobby. Le corporazioni e le cricche che animano il
sottobosco della politica.
'Bombardato' da migliaia di emendamenti il famoso decreto 'Cresci Italia'
rischia di saltare. Altro che liberalizzazioni, il governo dei tecnici
(sempre più politico) guidato da Mario Monti sta facendo marcia indietro
praticamente su tutto.
Niente provvedimenti per i taxi: sulle nuove licenze decideranno
Comuni e Regioni. In forse l’aumento del numero delle farmacie: il Pdl in
materia sta facendo le barricate. Traballanti le tariffe e i preventivi dei
professionisti, e anche sul gas i tempi per la separazione totale Eni-Snam
sono sempre più incerti.
E l'Ici alla Chiesa? Niente, nemmeno quella. Le nuove norme che dovrebbero
estendere la tassa agli immobili commerciali, probabilmente non saranno
nemmeno inserite nel decreto sulle semplificazioni fiscali.
Praticamente un indietro tutta sui provvedimenti più importanti, quelli che
avrebbero dovuto ridare slancio al nostro sistema economico e rilanciare la
crescita.
Hanno rivinto le lobby. Quelle che vincono da sempre a scapito dei
cittadini-consumatori-fruitori. Hanno vinto quelle che tengono ingessato il
mercato, che limitano la concorrenza, che fanno cartelli più o meno occulti
per tenere alti i prezzi di beni e servizi.
Quelle che limitano i diritti e la libertà d'impresa, impedendo a nuovi
soggetti di entrare in gioco in un regime di libera concorrenza. Che
viziano il mercato del lavoro riducendo le possibilità di impiego
soprattutto per i giovani. Quelle che inseguono il loro esclusivo profitto
e impoveriscono il ceto medio, i lavoratori e i pensionati, che
annichiliscono la crescita dell'economia, che rubano spazio alle nuove
generazioni e che non permettono al sistema di avanzare.
Quelle, in sostanza, che prosperano a spese del Paese, che lo divorano
dall’interno come il parassita fa col suo ospite.
sottobosco della politica.
'Bombardato' da migliaia di emendamenti il famoso decreto 'Cresci Italia'
rischia di saltare. Altro che liberalizzazioni, il governo dei tecnici
(sempre più politico) guidato da Mario Monti sta facendo marcia indietro
praticamente su tutto.
Niente provvedimenti per i taxi: sulle nuove licenze decideranno
Comuni e Regioni. In forse l’aumento del numero delle farmacie: il Pdl in
materia sta facendo le barricate. Traballanti le tariffe e i preventivi dei
professionisti, e anche sul gas i tempi per la separazione totale Eni-Snam
sono sempre più incerti.
E l'Ici alla Chiesa? Niente, nemmeno quella. Le nuove norme che dovrebbero
estendere la tassa agli immobili commerciali, probabilmente non saranno
nemmeno inserite nel decreto sulle semplificazioni fiscali.
Praticamente un indietro tutta sui provvedimenti più importanti, quelli che
avrebbero dovuto ridare slancio al nostro sistema economico e rilanciare la
crescita.
Hanno rivinto le lobby. Quelle che vincono da sempre a scapito dei
cittadini-consumatori-fruitori. Hanno vinto quelle che tengono ingessato il
mercato, che limitano la concorrenza, che fanno cartelli più o meno occulti
per tenere alti i prezzi di beni e servizi.
Quelle che limitano i diritti e la libertà d'impresa, impedendo a nuovi
soggetti di entrare in gioco in un regime di libera concorrenza. Che
viziano il mercato del lavoro riducendo le possibilità di impiego
soprattutto per i giovani. Quelle che inseguono il loro esclusivo profitto
e impoveriscono il ceto medio, i lavoratori e i pensionati, che
annichiliscono la crescita dell'economia, che rubano spazio alle nuove
generazioni e che non permettono al sistema di avanzare.
Quelle, in sostanza, che prosperano a spese del Paese, che lo divorano
dall’interno come il parassita fa col suo ospite.
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