Per capire come vanno le cose in Italia oggi non occorrono grandi inchieste e analisi sociologiche. A volte basta molto meno, basta volgere lo sguardo alle piccole realtà locali, agli esempi che arrivano dalla provincia.
Storie di ordinaria amministrazione, o anche di “ordinaria follia” che danno un volto e dei connotati specifici ad un paese sempre più allo sbando.
La storia che stiamo per raccontare è di questo tenore. Siamo a Legnano provincia di Milano, 57.000 abitanti circa, sede di una gloriosa battaglia, uno dei luoghi culto per la Lega Nord.
E' qui che si sta consumando, da un mese a questa parte circa, un piccolo smacco alla Costituzione, e giacchè la cosa ci riguarda da vicino non possiamo far a meno di segnalarlo: parliamo dell'articolo 21 della Costituzione, quello che tutela la libertà di espressione.
A quantto pare, durante un recente consiglio comunale, la maggioranza di centro-destra, con in testa il sindaco, ha pensato bene che tutta questa libertà dovesse essere in qualche modo “circoscritta” ed ha quindi deciso di estendere il regolamento comunale sulle affissioni e sulla diffusione di materiale pubblicitario anche ai volantini di contenuto politico e sociale distribuiti da partiti e associazioni.
Fin qui la cosa potrebbe anche non destare eccessivo scalpore, ma quando si vanno a leggere le norme contenute nel regolamento qualche dubbio in più comincia ad emergere.
Le normativa prevede non solo il deposito preventivo del testo da distribuire, ma anche la timbratura di “tanti volantini quanti sono gli incaricati della distribuzione” con pagamento della relativa tassa, e, naturalemnte, identificazione preventiva del numero e dell'identità dei “distributori” che dovranno avere un tesserino di riconoscimento... Sono tornati gli anni di piombo e non ce ne siamo accorti? Oppure Al Qaeda ha messo radici a Legnano cooptando anche le associazioni del posto e i partiti di minoranza?
Tutte le ipotesi sono aperte.
Esistono però alcuni dati piuttosto certi: esiste una legge in merito, l'articolo 1 della legge n.374/1939 che riguarda strettamente il volantinaggio, e poi esiste un articolo della Costituzione che tutela la libertà di espressione nel nostro paese e che, al di là dei singoli regolamenti, vale su tutto il territorio nazionale.
O quasi.