di Stefania Pezzopane*
Terminata la fase di riflessione e di introspezione legata alla Perdonanza celestiniana, è il momento di ripartire con energia e con tenacia, per affrontare i prossimi mesi, che saranno impegnativi per tutti.
La questione lavoro e la ripresa delle attività produttive devono diventare la priorità dell’agenda politica di Regione e Governo. Prima che scoppi un nuovo “autunno caldo”, prima che la questione lavoro, vera emergenza sociale per questo territorio, raggiunga livelli di codice rosso, come in altre regioni d’Italia, si adottino misure concrete.
La Regione ha attivato nei giorni scorsi una nuova “task force”. Bene, ma che agisca subito e con misure incisive, stavolta. Ne abbiamo già visiti parecchi di strumenti simili, in passato. Tutti “task flop”.
Venga subito in provincia dell’Aquila, nelle zone terremotate, la task force, insieme al Ministro del Lavoro e ad Invitalia (il decreto lo indica come soggetto attuatore delle misure per lo sviluppo), per prendere coscienza di qual è la reale situazione. Sono trascorsi 5 mesi dal sisma senza che si sia fatto neanche il punto della situazione.
L’emergenza ora è nelle zone colpite dal sisma, dentro e fuori il cratere. Qui non si riparte senza lavoro, non si riparte senza un piano straordinario legato alla ricostruzione.
Molte aziende continuano a chiudere, altre sono ancora in attesa che il governo adotti una soluzione industriale, promessa da tempo. Disoccupazione e cassa integrazione mietono nuove vittime; perdere il posto di lavoro e non avere una prospettiva per il futuro adesso fa più paura che mai, forse anche più del terremoto.
Provincia e Comuni stanno facendo anche più del dovuto e continueremo a fare la nostra parte. Ma è arrivato il momento che Governo e Regione, competenti in materia di politica industriale, affrontino seriamente la situazione industriale ed occupazionale.
Abbiamo bisogno di strumenti straordinari e concreti.
A proposito, che fine ha fatto la Zona Franca? Le risorse indicate nel decreto non bastano, ne sono consapevoli tutti. Ma anche quelle poche, non sono ancora arrivate sul territorio.
Siamo stanchi di inutili promesse e di giri di parole che non portano da nessuna parte. Non si può chiedere ad una provincia martoriata di farcela da sola. Dall’emergenza vogliamo passare alla ricostruzione in maniera attiva.
Adesso Regione e Governo si mettano seriamente a lavoro, non c’è più tempo da perdere.
*Presidente della Provincia dell’Aquila