di Duilio Giammaria
Ho avuto l’onore di presentare la serata di riapertura del Teatro Petruzzelli di Bari. Il vuoto lasciato dal cratere fumante e il lungo silenzio di questo palcoscenico è durato 18 anni, quasi un’intera generazione
Il sindaco Emiliano ha dedicato questa riapertura a tutti coloro qui e altrove combattono le mafie. Un chiaro riferimento anche alla natura dolosa dell’incendio di diciotto anni fa. E’ una categoria quella dell’illegalità che comprende molte cose. Non solo la lotta alla criminalità, ma anche il desiderio di giustizia e in definitiva la voglia di progresso per se e per la propria comunità.
La riapertura del Petruzzelli è un evento storico, non solo per la lunga durata della sua chiusura dopo l’incendio, ma perché capita in una fase molto delicata della vita della città e della regione. La Puglia e la stessa città di Bari si è ritrovata suo malgrado al centro di scandali, polemiche, con risvolti di farsa.
Ma il sud ha molte eccellenze: intellettuali, imprenditori, politici, cittadini e lavoratori che con caparbietà e determinazione ogni giorno fanno qualcosa per far crescere la propria comunità e il paese. Come coloro che hanno lavorato operai, tecnici che hanno recuperato questo Teatro.
La formula magica del successo di una comunità nessuno ce l’ha.
Ma l’elemento irrinunciabile, quello che forse più di tutti gli altri rappresenta la voglia di crescita, è la propria cultura, la propria identità.
Ciò significa apprezzare il valore di luoghi di confronto, dove trovare ispirazione.
Luoghi dove coltivare la conoscenza e le eccellenze,
dove seminare la passione del sapere.
Nel restituire in forma solenne questo luogo alla città, lo vogliamo vedere come il simbolo di questo nuovo inizio, di una ritrovata concordia pur nelle differenze, dell’orgoglio di essere cittadini del sud.
Sono qui a Bari anche a rappresentare la diaspora dei pugliesi, quel Sud che si ritrova in molte parti dell’Italia e del Mondo,come il direttore d’orchestra Fabio Mastrangelo che è tornato a Bari da Ekaterinburg dove vive e lavora da molti anni.
Il rapporto che noi e tanti altri, abbiamo mantenuto con la città e la regione è la prova della forte identità e del legame che ci lega a questo territorio, ed è per questo che non sono potuto essere a fianco di chi ha manifestato sabato a Roma.
Non sono mancate polemiche e divisioni su questa riapertura, ma quello che conta è che da oggi a Bari e Al Sud sia stato restituito il simbolo del desiderio di riscatto del sud un luogo dove coltivare il senso di cittadinanza.