A parte il bullismo, le notti senza freni, le mode passeggere, le emergenze più o meno reali,  i giovani non fanno notizia.
L’informazione in Italia soffre di alcuni mali, in primis la distanza fortissima dalle condizioni di vita e lavoro della gente, la difficoltà a fare inchiesta e denuncia in modo coraggioso e autonomo su quanto accade, spesso, nell’indifferenza della politica.

I media non sono esenti da un’altra patologia tutta italiana: l’attenzione è incentrata sulle preoccupazioni e i problemi di adulti e anziani e non tiene in considerazione quella parte del Paese che esiste e che si confronta più degli altri con i cambiamenti in atto. Al di fuori del recinto dell’intrattenimento, palinsesti TV e giornali stampati sono tutti per nonni e genitori preoccupati.

I giovani compaiono nei dati snocciolati dalle varie indagini come una specie in via d’estinzione, cui spetta fare i conti con un Paese bloccato, privo di ricambio generazionale in tutti i settori, alle prese con i problemi lasciati insoluti dalle generazioni precedenti.
I giovani, si sa, non portano voti e non leggono i giornali. I media tendono a considerarli un oggetto di osservazione, del tutto passivo, da studiare e comprendere.

Eppure esiste una generazione attiva e consapevole, che vive di relazioni vere, di azioni concrete, di impegno spontaneo.
Parlare di problemi e soluzioni con i giovani e attraverso i giovani deve essere l’obiettivo di un’informazione libera e attenta al Paese, capace di interpretarne i cambiamenti e di raccontarne le evoluzioni.

Perché è nelle pieghe dell’esistenza quotidiana di chi oggi ha fra i 15 e i 30 anni che si possono leggere le trasformazioni in atto nel modo di vivere, pensare, giudicare. E’ nelle loro vite che si scopre la distanza sempre più forte e preoccupante tra l’Italia della Costituzione e quella di tutti i giorni.

Articolo 21 darà spazio ai giovani, al loro rapporto con l’informazione, andando oltre la retorica e provando a raccogliere l’appello dei tanti ragazzi che erano in piazza il 3 Ottobre.
Dai problemi del lavoro all’impegno antimafia, dalla battaglia per la libera informazione a quella degli studenti per scuola e università, uno spazio per i giovani che non fanno notizia e un osservatorio sulle notizie che li riguardano.