di Vincenzo Vita*
Prima di tutto va espressa sincera solidarietà a Silvio Berlusconi per l’assurda azione avvenuta contro di lui. La violenza va sempre condannata. Ciò non toglie, però, che anche le parole pronunciate a Milano inquietano, per di più dopo anni di decostruzione dello spirito pubblico. Ora si sta andando rapidamente oltre la linea d’ombra che separa la democrazia dal regime. Con l’esplicito attacco alla Costituzione repubblicana, nata dall’antifascismo e dalla Resistenza. E’ fondato richiamare, mutatis mutandis, il Comitato di liberazione nazionale, implicitamente evocato dalla recente intervista di Pierferdinando Casini. E’ urgente mettere insieme tutte le opposizioni , dando seguito alle imponenti mobilitazioni dello scorso 3 ottobre sulla libertà di informazione e del 5 dicembre ‘No B day’. Giusta e condivisibile, quindi, è la proposta di costruire una nuova e ancor più grande manifestazione per difendere la Carta costituzionale –C day- dalle sortite presidenzialiste a reti unificate, fatta da Articolo 21 con Federico Orlando e Giuseppe Giulietti. Hanno già risposto con interesse - tra gli altri- Rosy Bindi, David Sassoli, Giovanna Melandri, Pina Picierno, Oliviero Diliberto, Sandra Bonsanti e Bruno Tabacci. L’ipotesi va, ovviamente, discussa innanzitutto con i promotori delle ultime iniziative. Non si tratta, ovviamente, di anteporre la piazza al programma politico. Né di sottovalutare l’impegno capillare sul territorio, come ha dimostrato il successo delle ‘mille piazze’ promosse dal Pd. E’ doveroso, però, dare il segno tangibile, simbolicamente netto, che c’è un’altra Italia, colpita dalla crisi economica e umiliata dall’uso privato e personale delle istituzioni. Fino allo stravolgimento delle regole dello Stato di diritto e alle leggi-vergogna sulla giustizia.
*da l'Unità