di redazione
Con quest'ultimo attacco, sono venticinque i soldati italiani che hanno perso la vita in Afghanistan in conseguenza di incidenti o attentati. Compresi il tenente colonnello Carlo Liguori, morto per infarto il 2 luglio 2007 ad Herat, e il caporal maggiore Alessandro Caroppo, deceduto per un malore a Herat il 21 settembre 2008.
Il primo della tragica serie a ottobre nel 2004. Quando alla periferia di Kabul è morto il caporal maggiore Giovanni Bruno, 23 anni, per un incidente stradale. Insieme a lui altri quattro compagni sono rimasti feriti. Il 3 febbraio 2005 invece è morto il capitano di fregata Bruno Vianini, che faceva parte del Comando interforze operazioni forze speciali in servizio al Team di ricostruzione provinciale di Herat. Vianini si trovava su un aereo civile in compagnia di altri due civili italiani in volo da Herat a Kabul, precipitato in una zona di montagna a 60 chilometri a sud-est della capitale. L'11 ottobre 2005 è toccato al caporal maggiore Michele Sanfilippo, 34 anni. Trovato morto nella camerata del battaglione Genio a Kabul, colpito alla testa da un proiettile sparato accidentalmente da un suo commilitone.
Il 5 maggio 2006: un ordigno è esploso al passaggio di una pattuglia italiana su due veicoli blindati a sud-est di Kabul. Rimangono uccisi gli alpini Fiorito, 27 anni, e Polsinelli, 29 anni. Il 20 settembre 2006, si ribalta il "Puma" sul quale viaggia una pattuglia italiana a Chahar Asyab. Muore il caporal maggiore Giuseppe Orlando, 28 anni. Sei giorni dopo, sempre a Chahar Asyab, un ordigno improvvisato esplode al passaggio di una pattuglia italiana: resta ucciso il caporal maggiore Giorgio Langella, 31 anni, mentre altri 5 militari italiani sono feriti. Tra questi il caporal maggiore Vincenzo Cardella che morirà alcuni giorni dopo. Il 24 settembre 2007, l'agente del Sismi Lorenzo D'Auria viene gravemente ferito durante il blitz delle forze speciali britanniche compiuto per la sua liberazione. Trasportato in Italia, D'Auria morirà qualche giorno dopo. Il 24 novembre 2007 il maresciallo Daniele Paladini è morto nella valle di Pagman, a 15 km da Kabul, a causa di un kamikaze che si fa esplodere. Altri tre militari feriti.
Il 13 febbraio 2008 il maresciallo Giovanni Pezzulo, 44 anni, è rimasto ucciso in un attacco con armi da fuoco portatili nel distretto di Uzeebin, a circa 60 km da Kabul. Un altro militare è ferito. Pezzulo faceva parte del Cimic Group South di Motta di Livenza, un reparto che si occupa prevalentemente di attività di cooperazione civile-militare. Il 15 gennaio 2009, Arnoldo Forcucci, maresciallo dell'Aeronautica, muore per un arresto cardiocircolatorio. Il 14 luglio, il caporal maggiore, Alessandro Di Lisio, dell'8/o reggimento Guastatori Paracadutisti Folgore, muore per lo scoppio di un ordigno al passaggio di un convoglio italiano a Farah. E ancora il Sergente Maggiore Roberto Valente, primo caporal maggiore Matteo Moreddu, primo caporal maggiore Giandomenico Pistonami, primo caporal maggiore Massimiliano Randino, primo caporal maggiore Davide Ricchiuto. Il 17 settembre 2009 è strage di italiani a Kabul: un'autobomba esplode al passaggio di un convoglio, sei parà muoiono e altri quattro restano feriti. Pietro Antonio Colazzo il 26 febbraio 2010 l'agente dell'Aise viene ucciso nel corso di una sparatoria a Kabul.