Articolo 21 - Editoriali
Intercettazioni: da Mediaset alla rete la bocciatura è netta
di redazione
Subito dopo l’apposizione della fiducia in Senato, bollata dal CSM come un'imposizione, si inseguono le reazioni: dal mondo della politica a quello del giornalismo... Tra i primi a esprimersi, naturalmente la FNSI, che proclama una giornata di sciopero nazionale del settore per il 9 luglio, in coincidenza con l’approvazione definitiva del testo. Ad esprimere immediatamente sostegno alle iniziative del sindacato, interviene, immediato, il Cdr di Mediaset che in un comunicato afferma: “I comitati di redazione del Tg5, del Tg4, di Studio Aperto, di News Mediaset, di Sport Mediaset e di Videonews esprimono pieno sostegno alle forme di lotta promosse dalla Federazione Nazionale della Stampa contro il disegno di legge sulle intercettazioni.”
E mentre alcune agenzie continuano a rilanciare tutte le inchieste che nopn sarebbero mai partite e le notizie che gli italiani non sarebbero venuti a sapere qualora questa legge oggi fosse già stata in vigore, c’è chi, come Claudio Fava, coordinatore di Sinistra ecologia e libertà, ribatte: “ Se questa legge fosse stata in vigore oggi Lirio Abbate forse sarebbe morto”. Infatti ricorda Fava: “…Lirio Abbate, fa il cronista a Palermo e Cosa Nostra aveva deciso di ammazzarlo per qualche articolo poco cortese. E' vivo perche alcune telefonate sono state intercettate, ben oltre i limiti che oggi graziosamente saranno concessi dal sovrano. In quelle telefonate si spiegava perche' il giornalista doveva morire, se un carabiniere non fosse stato messo in condizione dai magistrati di ascoltarle, oggi Abbate sarebbe morto”. E conclude annunciando l’adesione alla campagna lanciata da Articolo21 di listare a lutto il proprio sito internet.
Ma il bavaglio così sancito non vale solo per la stampa tradizionale, vale anche per i blog. A sottolinearlo in una nota congiunta, i senatori del Pd Vincenzo Vita e Felice Casson: “ … per cio' che attiene alla 'rettifica', si equiparano i siti informatici ai giornali" facendo riferimento all’emendamento che impone a blog e siti internet l’obbligo di rettifica entro 48 ore dalla richiesta, pena una multa pari a 12.000 euro. “ … "non finisce qui.- avvertono i due senatori- Intendiamo presentare, d'intesa con i colleghi della Camera dei deputati, un disegno di legge seccamente abrogativo della seconda parte della lettera a del comma 29 che recita: 'per i siti informatici sono pubblicate entro 48 ore dalla richiesta...'. Appunto, dimenticando che la rete e' proprio un'altra cosa".
In ultimo rimane il dato della “delusione” affidata alle dichiarazioni di Filippo Rossi, direttore di Ffwebmagazine (il periodico online della fondazione Farefuturo vicina al presidente della Camera), una delusione legata a “quanto si sarebbe potuto fare e non si è fatto…”
E mentre alcune agenzie continuano a rilanciare tutte le inchieste che nopn sarebbero mai partite e le notizie che gli italiani non sarebbero venuti a sapere qualora questa legge oggi fosse già stata in vigore, c’è chi, come Claudio Fava, coordinatore di Sinistra ecologia e libertà, ribatte: “ Se questa legge fosse stata in vigore oggi Lirio Abbate forse sarebbe morto”. Infatti ricorda Fava: “…Lirio Abbate, fa il cronista a Palermo e Cosa Nostra aveva deciso di ammazzarlo per qualche articolo poco cortese. E' vivo perche alcune telefonate sono state intercettate, ben oltre i limiti che oggi graziosamente saranno concessi dal sovrano. In quelle telefonate si spiegava perche' il giornalista doveva morire, se un carabiniere non fosse stato messo in condizione dai magistrati di ascoltarle, oggi Abbate sarebbe morto”. E conclude annunciando l’adesione alla campagna lanciata da Articolo21 di listare a lutto il proprio sito internet.
Ma il bavaglio così sancito non vale solo per la stampa tradizionale, vale anche per i blog. A sottolinearlo in una nota congiunta, i senatori del Pd Vincenzo Vita e Felice Casson: “ … per cio' che attiene alla 'rettifica', si equiparano i siti informatici ai giornali" facendo riferimento all’emendamento che impone a blog e siti internet l’obbligo di rettifica entro 48 ore dalla richiesta, pena una multa pari a 12.000 euro. “ … "non finisce qui.- avvertono i due senatori- Intendiamo presentare, d'intesa con i colleghi della Camera dei deputati, un disegno di legge seccamente abrogativo della seconda parte della lettera a del comma 29 che recita: 'per i siti informatici sono pubblicate entro 48 ore dalla richiesta...'. Appunto, dimenticando che la rete e' proprio un'altra cosa".
In ultimo rimane il dato della “delusione” affidata alle dichiarazioni di Filippo Rossi, direttore di Ffwebmagazine (il periodico online della fondazione Farefuturo vicina al presidente della Camera), una delusione legata a “quanto si sarebbe potuto fare e non si è fatto…”
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