di Coordinamento Primoluglio
Sono Salvatore Borsellino, il fratello del magistrato Paolo Borsellino, ucciso nella strage di Via d’Amelio del 19 luglio 1992.
E’ un decreto ASSOLUTAMENTE ANTILIBERTARIO, un decreto che da un lato imbavaglia la stampa, non permettendo alla stampa di dare certe notizie che sono indispensabili per far sì che l’opinione pubblica si renda conto di come va il nostro paese;
e dall’ altro si toglie alla magistratura un’ arma fondamentale per poter condurre le proprie indagini.
Ed è particolarmente grave che questo avvenga in questo momento in cui un altro chiaro sintomo di come si vuole procedere nella lotta contro la criminalità organizzata è il fatto che sia stata negata la protezione al collaboratore di giustizia Spatuzza. Vuol dire che proprio si cerca di togliere tutte le armi ai magistrati.
Io ritengo che questo sia la conseguenza di quello che disse il Presidente del consiglio quando disse, sapendo che le procure di Palermo e di Caltanissetta avevano ricominciato ad indagare sulle stragi del ’92, disse“si tratta di vecchie storie, non è per questo che dobbiamo spendere i soldi degli italiani”.
Ecco: non si tratta di vecchie storie. Si tratta di storie e di stragi il cui sangue non si è ancora asciugato sull’ asfalto di Via d’Amelio e di via dei Georgofili.
Non sono vecchie storie: è un chiaro sintomo
di come qualcuno voglia bloccare i magistrati, voglia bloccare le indagini.
E’ per questo che io e il mio movimento aderiamo in pieno alla manifestazione che si svolgerà il primo luglio a Roma e in tutta Italia contro questo VERGOGNOSO DECRETO SULLE INTERCETTAZIONI.