Articolo 21 - Editoriali
Massimo Rendina: "Cè un tentativo reale di asservire la stampa ad un governo centralizzato"
di coordinamento 1Luglio
Sono Massimo Rendina e sono un partigiano, comandante di una brigata Garibaldi.
Quello che sta accadendo, anche come giornalista professionista (sono stato il direttore del primo telegiornale della Rai), mi sorprende perché un primo segnale di uno stato autoritario è quello di combattere la libertà di stampa. E qui ci troviamo di fronte proprio a questo: alla libertà di essere informati e informare che sono elementi sostanziali della nostra Costituzione.
Per quanto riguarda il nostro passato di combattenti per la libertà, appena arrivavamo in un paese per liberarlo, la prima cosa da fare era quella di preparare un giornale locale.
E’ veramente scandaloso quello che sta avvenendo nel nostro Paese con tutte le precauzioni che uno deve avere per il rispetto della privacy, però qui stiamo veramente scendendo una china che non so poi come potremo risalirla.
Non si parla di rischi, sono effettivi pericolo di autoritarismo non si paventano soltanto. C’è un tentativo reale di asservire la stampa ad un governo centralizzato. Un governo che tra l’altro è di forma “aziendalista”, con un padrone.
Ci troviamo di fronte ad una situazione che davvero deve essere affrontata con coraggio da tutta la popolazione, non si possono più fare distinzioni di sinistra, destra eccetera. Sono tutti elementi obsoleti. Il problema è quello di unirci tutti per riconquistare e difendere la libertà costituzionale che è costata grandi sacrifici al popolo italiano.
Quello che sta accadendo, anche come giornalista professionista (sono stato il direttore del primo telegiornale della Rai), mi sorprende perché un primo segnale di uno stato autoritario è quello di combattere la libertà di stampa. E qui ci troviamo di fronte proprio a questo: alla libertà di essere informati e informare che sono elementi sostanziali della nostra Costituzione.
Per quanto riguarda il nostro passato di combattenti per la libertà, appena arrivavamo in un paese per liberarlo, la prima cosa da fare era quella di preparare un giornale locale.
E’ veramente scandaloso quello che sta avvenendo nel nostro Paese con tutte le precauzioni che uno deve avere per il rispetto della privacy, però qui stiamo veramente scendendo una china che non so poi come potremo risalirla.
Non si parla di rischi, sono effettivi pericolo di autoritarismo non si paventano soltanto. C’è un tentativo reale di asservire la stampa ad un governo centralizzato. Un governo che tra l’altro è di forma “aziendalista”, con un padrone.
Ci troviamo di fronte ad una situazione che davvero deve essere affrontata con coraggio da tutta la popolazione, non si possono più fare distinzioni di sinistra, destra eccetera. Sono tutti elementi obsoleti. Il problema è quello di unirci tutti per riconquistare e difendere la libertà costituzionale che è costata grandi sacrifici al popolo italiano.
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