di redazione*
Da inizio anno sono già 145 le persone morte in carcere (58 suicidi): l’emergenza carceri si aggrava
Con il suicidio del 32enne cittadino sloveno a Bologna salgono a 7 i detenuti che sono tolti la vita in ottobre e a 58 da inizio anno: 48 si sono impiccati, 6 asfissiati con il gas della bomboletta da camping, 3 avvelenati da mix di farmaci e 1 dissanguato dopo essersi tagliato la gola.
Oggi da Saluzzo (CN) giunge anche la notizia della morte per “cause naturali” di Michele Tempo, un detenuto di 79 anni. Viene da chiedersi come mai una persona di quell’età sia rimasta a morire in cella: la legge cosiddetta “Salva-Previti” infatti prevede che le persone ultrasettantenni non debbano restare in carcere, ma piuttosto scontare la pena in detenzione domiciliare. Complessivamente da inizio anno sono già 145 le persone morte in cella; nel 2009 furono 177, nel 2008 furono 142 e nel 2007 “solo” 123.
Questi numeri, da soli, dovrebbero essere sufficienti a certificare che “l’emergenza carceri” non è affatto in fase di risoluzione, ma anzi si aggrava giorno dopo giorno, con il sovraffollamento crescente, con il personale sempre più stanco e demotivato, con le casse inesorabilmente vuote, con la il mondo politico distratto da ben altre “questioni”.
Una emergenza soltanto dichiarata, ma i risultati dove sono?
A gennaio scorso il Consiglio dei Ministri, prendendo atto che il sistema penitenziario era sull’orlo del collasso a causa del sovraffollamento (oltre che della scarsità di personale e di risorse economiche) dichiarò le carceri in “stato di emergenza”, un provvedimento mai adottato prima nella storia della Repubblica.
Come si è concretizzata fattivamente questa dichiarazione d’emergenza? In 10 mesi le condizioni di chi è rinchiuso in carcere e di chi in carcere ci lavora sono migliorate? Recentemente il ministro Alfano ha dichiarato “Abbiamo seminato bene e continueremo a farlo”, ma quali risultati sono stati ottenuti?
- A gennaio i detenuti erano 64.840 e oggi sono 69.000, mentre i posti “regolamentari” sono 44.000....
- A gennaio gli agenti erano 38.337 e oggi sono meno di 38.000, circa 6.000 in meno dell’organico previsto....
- Da gennaio ad oggi 145 detenuti sono morti in cella e 58 di loro si sono suicidati....
- Da gennaio ad oggi anche 6 agenti di Polizia penitenziaria e un Provveditore alle carceri si sono uccisi....
- Nel 2010 le risorse del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria sono stati “tagliate” di 245 milioni di ¬....
- Il disegno di legge “Alfano” per la detenzione domiciliare nell’ultimo anno di pena è fermo al Senato....
- Le 2.000 nuove assunzioni in Polizia penitenziaria, più volte promesse, finora non si sono viste....
- I 2.000 nuovi posti detentivi creati sono in gran parte inutilizzati per mancanza di personale*....
* In realtà la realizzazione dei 2.000 posti, di cui recentemente il Ministro Alfano si è assunto il merito, sono frutto di iniziative intraprese nelle passate legislature ed i tempi per il completamento delle strutture sono stati medio-lunghi: dai 30 mesi per la ristrutturazione di una sezione detentiva di Spoleto, ai 20 anni per la costruzione del carcere di Rieti (oltre tutto, oggi l’istituto è utilizzato solo per 1/3 perché manca il personale addetto alla sorveglianza, stessa situazione che si verifica nel carcere di Trento, che addirittura è pronto ad entrare in funzione ma non può essere aperto perché servirebbero oltre 300 agenti per farlo funzionare, mentre quelli che potrebbero essere trasferiti dal vecchio carcere sono un centinaio).
*fonte newsletter Ristretti orizzonti