di Federico Fornaro*
Nelle scorse settimane il Presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cotta ha lanciato una strabiliante iniziativa denominata“A scuola di Piemonte” per sostenere con un bonus economico le scuole elementari, medie e del biennio superiore (tutte rigorosamente piemontesi) che organizzeranno nel corrente anno scolastico viaggi d’istruzione con meta il territorio piemontese. A ogni classe che ne farà richiesta sarà assegnato un contributo di 150 euro fino ad esaurimento delle risorse disponibili, che ammontano a 150.000 euro. L’obiettivo – sono parole dell’assessore regionale al Turismo, Alberto Cirio (Pdl) - è quella di “trasmettere ai ragazzi la consapevolezza e il radicamento verso la nostra identità locale, le nostre radici, e l’importanza di una cultura turistica che va tramandata e tutelata”. E’ legittimo domandarsi se sia questo il federalismo di cui (stra)parlano i dirigenti della Lega in ogni occasione? Quando con la piena condivisione della Lega al governo, si stanno attuando 8 miliardi di euro di tagli alla scuola italiana, queste trovate assumono i contorni di un’autentica presa in giro per genitori, studenti, insegnanti e personale non docente e finiscono per rappresentare,anche, un cattivo servizio alla causa di un sano e vero federalismo solidale. Non si vede,infatti, perché le altre regioni dovrebbero starsene con le mani in mano. Potrebbe così divenire concreto il rischio di una triste “guerra” (a colpi di bonus, ovvero di denaro pubblico). Con quello che capita nella realtà, c’è poi da interrogarsi se sono queste le questioni che interessano realmente la scuola italiana, alle prese con i problemi quotidiani causati dai tagli alle risorse economiche e umane. 150.000 euro di denaro pubblico che potevano essere indirizzati in forme certamente più utili per gli studenti e non sprecati in una difesa localistica del turismo piemontese che rischia, oltretutto di trasformarsi in un autentico boomerang. Forse ai nuovi inquilini di Piazza Castello 165, sede della Giunta Regionale, è sfuggito che a Torino c’è, per citare un solo esempio, uno dei luoghi più visitati in assoluto dai ragazzi in gita scolastica, provenienti da tutta la penisola: il museo Egizio. Se non ci trovassimo nel pieno di una delle peggiori crisi economiche e sociali che si ricordino a memoria d’uomo, di fronte a simili iniziative ci potrebbe anche scappare un piccolo sorriso. La verità che il Piemonte e l’Italia, il sistema scolastico come quello economico, avrebbero bisogno di ben altro che di queste inutili forme di propaganda a colpi di bonus per le gite scolastiche in salsa verde leghista (con costi a carico dei contribuenti).
* ”l’Unità”, 4 dicembre 2010