di Marco Paciotti*
Rari nantes in gurgite vasto" ovvero "sperduti naviganti nell'immenso gorgo". Cosi Virgilio descriveva Enea e i suoi in vista dell'approdo sulle coste laziali. Enea e il suo manipolo di donne e uomini erano degli sconfitti senza un soldo, in cerca di un luogo dove sopravvivere. Degli autentici profughi di guerra! L'epica letteraria offusca questo dato, ma è cosi. Proviamo a pensare se fossero esistiti allora i respingimenti in mare. Volendo credere al mito, probabilmente Roma non sarebbe mai esistita.
Di uomini e donne rifugiare o sfollate oggi nel mondo ce ne sono oltre 43 milioni. Migranti forzati, percepiti dal nostro opulento occidente come orde di straccioni che minacciano il nostro benessere. Una falsità. La giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che la Chiesa celebra il 16 gennaio, dovrebbe servire fra l'altro a dare una corretta informazione che rassicuri su questa percezione allarmata e sbagliata e a smuovere le nostre coscienze. Questo popolo in fuga per la vita rappresenta in realtà solo una minoranza "fortunata" rispetto alle centinaia di milioni che invece non riescono a fuggire da guerre, persecuzioni e carestie .
Fondamentale quindi mobilitarsi a sostegno di quelle organizzazioni che sostengono "l'urto" e in favore dei paesi che li accolgono. Paesi che contrariamente alla vulgata, non sono né ricchi né tutti situati nella ormai fobica Europa. Alla testa di questa tragica classifica infatti svettano il Pakistan con quasi 2 milioni di rifugiati, la Siria con oltre 1 milione . Si prosegue poi con la Colombia per arrivare al Ciad, la Tanzania e il Kenya ciascuno dei quali ospita centinaia di migliaia di profughi. La nostra Europa quindi fa poco, nonostante vanti PIL stratosferici. l'Italia poi quasi nulla. Basti pensare che a fronte di una popolazione di 60 milioni, ne accogliamo circa 55.000, la piccola Olanda invece con 6 milioni di abitanti, ne accoglie oltre 80.000. Nel nostro paese inoltre in molti vengono poi abbandonati a se stessi dalle istituzioni, come nel caso dei 150 somali che vivono nella ex ambasciata somala o degli eritrei presenti a Ponte Mammolo o degli afghani accampati vicino al binario 15 ad Ostiense per citare realtà che conosco direttamente.
Una vergogna! Tutto questo nonostante l'Italia aderisca alla Convenzione di Ginevra del 1951 e nonostante la nostra Costituzione all'articolo 10 tuteli i rifugiati . Senza dimenticare che la famigerata politica dei respingimenti in mare dal 2008 ha ridotto la possibilità di richiedere asilo. Tant'è che l'Italia risulta essere l'unico paese al mondo dove dal 2008 il numero di richieste è crollato di oltre il 50% a fronte di una tendenza a crescere generalizzata. C'è bisogno di modernizzare in chiave europea una legislazione che recepisca i principi espressi dalla nostra Costituzione, di sostenere le organizzazioni che operano nel mondo con l'UNHCR, di dare una mano a tutte quelle realtà che agiscono nel nostro paese . Fra queste la Liberi Nantes. Una società sportiva che in tre anni ha saputo dare un po di normalità e gioia di vivere a ragazzi e ragazze scappati per vivere, come fu per Enea.
*Responsabile forum immigrazione PD