di Andrea Leccese
La lettura di taluni articoli ci dà la misura di quanto il fenomeno mafioso sia sottovalutato, e di quanto scarsa sia la consapevolezza della sua gravità. Tanto che l’associazione per delinquere di tipo mafioso sembra essere considerata alla stessa stregua di una semplice organizzazione criminale.
Per fare un esempio, il 25 gennaio è stato pubblicato, su ItaliaOggi , a firma di Pietro Mancini, un articolo così intitolato: “Può essere mafioso un governo che cattura 8 mafiosi al giorno?”. E come preannunciato dal titolo, l’articolo costituisce un acceso panegirico dell’attività antimafia del governo che, da maggio 2008 a luglio 2010, ha catturato 6481 mafiosi, con una media di 8 al giorno. Insomma, per quanto riguarda la lotta alla mafia, si vorrebbe far credere che tutto vada per il meglio. Ora a questo tipo di discorso si devono contrapporre due osservazioni. La prima, generica, è la viziosa tendenza di attribuire al governo il merito o il demerito di tutto, a prescindere da ogni considerazione di cause e di circostanze. Da ciò derivano quei soliti giudizi superficiali che corrono nei bar. Come dice l’iperbole: “Piove, governo ladro!”. La seconda osservazione, specifica, è l’incuranza dei cardini della nostra democrazia. Essa si regge sulla distinzione di tre poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, attribuiti rispettivamente a tre distinte istituzioni, parlamento, governo e magistratura, che, ciascuna nell’esercizio delle proprie funzioni, devono collaborare e controllarsi tra loro, sotto la guida della più alta carica dello Stato, il presidente della Repubblica. Così stando le cose, alla suddetta domanda retorica del Mancini, si potrebbe agevolmente rispondere con un’altra domanda retorica. Cosa c’entra il governo con l’arresto dei boss? Le indagini sulla criminalità mafiosa, infatti, sono condotte dalla polizia giudiziaria su delega della magistratura. Il potere esecutivo non c’entra.
E tuttavia bisogna dire che l’articolo in questione fornisce un importante spunto di riflessione. È incredibile che, nonostante i così duri colpi inferti dalla magistratura, la mafia non sia stata debellata, che anzi essa goda ancora di ottima salute. Secondo il X Rapporto SOS Impresa di Confesercenti (2007), il fatturato dell’Azienda Mafia tocca i 90 miliardi di euro. Secondo l’ XI Rapporto SOS Impresa di Confesercenti (2008), la Mafia SpA è “una grande holding company con un fatturato di 130 miliardi di euro”. Secondo il XII Rapporto SOS Impresa di Confesercenti (2009), il fatturato complessivo ha raggiunto i 135 miliardi di euro. Insomma, la mafia non conosce crisi, e si conferma la prima azienda del Belpaese. Potremmo esserne fieri.
Ecco dunque ancora una domanda, non retorica questa, che meriterebbe una chiara risposta. Perché la mafia, a dispetto degli ottimi risultati ottenuti dalle Direzioni Distrettuali e dalla polizia giudiziaria, malgrado tanti arresti, continua a vivere un periodo di grande espansione? Aspettiamo con ansia un congruo valido articolo, che possa illuminarci e spiegare bene questa grave soffocante paradossale condizione del nostro Belpaese, aiutandoci a superarla.