Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Non dimentichiamo le vittime della tratta
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Sabrina Caneva

Ho riflettuto molto in questi giorni su cosa fare, su come reagire alla vergogna che ci circonda, ho tenuto la televisione spenta perché mio figlio, che ha otto anni, non sentisse e non vedesse come si sono ridotte le Istituzioni nel Paese in cui è nato; ho sofferto nel vedere i sorrisi ironici dei miei alunni a scuola mentre cercavo di spiegare l'importanza della Democrazia, del Parlamento, della Costituzione...
Ho provato dapprima pietà poi rabbia e anche umiliazione per queste ragazzine ridotte a merce. Ho pensato a quelle altre ragazzine, quelle che arrivano da paesi lontani e che sono costrette con la violenza e il ricatto a vendersi sulla strada, senza appartamenti di lusso, senza ricevere in cambio neppure un seggio in Regione o, addirittura, un Ministero. Ho provato rabbia e umiliazione. Il corpo della donna ridotto a carne da vendere un tanto al chilo, sulle strade, nelle ville strepitose. Stesse miserie, ma con una differenza sostanziale: povere vittime le une, abili calcolatrici, magari vittime di una sottocultura dilagante, ma manipolatrici e arriviste le seconde. Dimenticate ai margini della società, senza diritti né tutele, senza dignità, fantasmi che non si vuole vedere, le prime; inserite nei ruoli di potere, in carriera, prepotenti e arroganti, le seconde. Siamo così classisti, ipocriti e servili. Viviamo in un Paese dominato dai ruffiani e dai lacchè che getta fango sugli ultimi invece che garantire i loro diritti.
Allora mi sono detta che è dovere di ogni donna che rivendica la propria identità e la propria dignità in questo Paese oggi, non solo indignarsi, non solo scendere in piazza e gridare a gran voce che non siamo a disposizione delle voglie di chicchessia e che siamo perfettamente in grado di riuscire con le nostre forze a realizzare i nostri sogni...Credo che sia un dovere di tutte noi cominciare, con forza e decisione, a difendere, tutelare, conoscere e capire tutte quelle donne vittime della tratta e della violenza. Mai come in questo momento è tempo di lottare duramente contro il mercato del sesso insieme a quelle donne, autentiche, vere, che ne valgono mille di signorine in tailleur e borse firmate capaci di difendersi anche da sole.
Ci sono tantissime donne che lavorano, lottano ogni giorno contro la tratta e la violenza. Una per tutte, e mi piacerebbe che il prossimo Governo nominasse lei ministro delle Pari Opportunità, Isoke Aikpitanyi. La giovane ragazza nigeriana che, uscita dalla tratta, ha fondato ad Aosta l'associazione Le ragazze di Benin City e aiuta tante sue compagne ad uscire, come ha fatto lei, dalla schiavitù. Una donna speciale Isoke, una donna autentica, coraggiosa e intelligente che lavora ogni giorno, con impegno, contro la tragedia del traffico di esseri umani e del mercato del sesso rivelandoci le nostre ipocrisie e le nostre contraddizioni.
Stiamo attenti, non facciamo confusione, e quando, ormai nauseati da quanto ci circonda, diciamo che la nostra è una Repubblica fondata sulla prostituzione, non dimentichiamoci di tutte quelle donne che prostitute lo sono non per scelta, ma per violenza, non per arricchirsi, ma per sopravvivere, non per assumere ruoli di potere, ma per debolezza. Una realtà terrificante, una vita incredibilmente crudele che le ragazze sono costrette a sopportare sempre su “quei tacchi ridicoli e la carne di fuori”. Ragazze costrette ad accettare l'inaccettabile.
Mentre scendiamo in piazza per dire basta alla mercificazione del corpo della donna e a riprenderci la nostra dignità, ricordiamoci di loro, che in piazza con noi non potranno venire, che hanno bisogno della nostra voce per gridare la loro paura e la loro disperazione di donne cui è stata negato ogni diritto.

Letto 3108 volte
Dalla rete di Articolo 21