Articolo 21 - Editoriali
CIE galleggianti
di Rete primo marzo
Si è svolto ieri, domenica 25 settembre nel pomeriggio, un presidio per chiedere l’immediata liberazione dei migranti tunisini detenuti illegalmente nelle navi ormeggiate al porto di Palermo e provenienti da Lampedusa. Dopo aver sostato all’ingresso principale antistante Via Amari, il presidio si è successivamente spostato verso i Cantieri navali.
La Rete Primo Marzo ha sempre denunciato la detenzione dei migranti nei CIE, chiedendone la loro chiusura in quanto violano i diritti umani e non sono compatibili con la Carta Mondiale dei Migranti ratificata a Gorée in Senegal lo scorso febbraio e adottata dal Movimento. Le navi su cui sono attualmente trattenute le persone rappresentano a tutti gli effetti dei CIE “galleggianti”, tanto è vero che nessuno vi può accedere, eccetto i parlamentari nazionali e le organizzazioni che hanno una convenzione con il Ministero per attività interne. In continuità con l’iniziativa LasciateCIEntrare nazionale e internazionale che intende reclamare il diritto ad accendere i riflettori su queste strutture e sulle persone che vi sono trattenute, il deputato siciliano Tonino Russo ha potuto accedere alle due navi ancora presenti nel porto. Secondo quanto riferito, i migranti - pare non soltanto di nazionalità tunisina - sarebbero 352, di cui 151 sulla Moby Audacia e 201 nella Moby Vincent. Tra questi risultano alcuni malati e feriti che si trovano attualmente all’ospedale Civico di Palermo. Alle persone non viene fornito nessun oggetto - lamette, forchette metalliche, ecc. - che possa essere utilizzato per atti di autolesionismo. Purtroppo anche qualsiasi possibilità di comunicazione con l’esterno viene preclusa dal ritiro di tutti i telefoni cellulari. D’altra parte secondo quanto riferito dal deputato, alle persone trattenute non viene fornita un’informazione chiara sulla loro destinazione e sul loro futuro.
La Rete Primo Marzo chiede:
- che vengano rispettati i diritti fondamentali delle persone secondo la Carta Mondiale dei Migranti e il Diritto nazionale e internazionale;
- che venga rispettato il Diritto di libera circolazione;
- che a tutte le persone attualmente trattenute sulle navi venga riservata un’accoglienza dignitosa e secondo quanto previsto dalla legge;
- che l’informazione possa liberamente circolare dall’esterno all’interno e viceversa;
- che, infine, il Governo renda pubblici i contenuti degli accordi di respingimenti con la Tunisia e con gli altri Paesi di provenienza dei migranti.
La Rete Primo Marzo ha sempre denunciato la detenzione dei migranti nei CIE, chiedendone la loro chiusura in quanto violano i diritti umani e non sono compatibili con la Carta Mondiale dei Migranti ratificata a Gorée in Senegal lo scorso febbraio e adottata dal Movimento. Le navi su cui sono attualmente trattenute le persone rappresentano a tutti gli effetti dei CIE “galleggianti”, tanto è vero che nessuno vi può accedere, eccetto i parlamentari nazionali e le organizzazioni che hanno una convenzione con il Ministero per attività interne. In continuità con l’iniziativa LasciateCIEntrare nazionale e internazionale che intende reclamare il diritto ad accendere i riflettori su queste strutture e sulle persone che vi sono trattenute, il deputato siciliano Tonino Russo ha potuto accedere alle due navi ancora presenti nel porto. Secondo quanto riferito, i migranti - pare non soltanto di nazionalità tunisina - sarebbero 352, di cui 151 sulla Moby Audacia e 201 nella Moby Vincent. Tra questi risultano alcuni malati e feriti che si trovano attualmente all’ospedale Civico di Palermo. Alle persone non viene fornito nessun oggetto - lamette, forchette metalliche, ecc. - che possa essere utilizzato per atti di autolesionismo. Purtroppo anche qualsiasi possibilità di comunicazione con l’esterno viene preclusa dal ritiro di tutti i telefoni cellulari. D’altra parte secondo quanto riferito dal deputato, alle persone trattenute non viene fornita un’informazione chiara sulla loro destinazione e sul loro futuro.
La Rete Primo Marzo chiede:
- che vengano rispettati i diritti fondamentali delle persone secondo la Carta Mondiale dei Migranti e il Diritto nazionale e internazionale;
- che venga rispettato il Diritto di libera circolazione;
- che a tutte le persone attualmente trattenute sulle navi venga riservata un’accoglienza dignitosa e secondo quanto previsto dalla legge;
- che l’informazione possa liberamente circolare dall’esterno all’interno e viceversa;
- che, infine, il Governo renda pubblici i contenuti degli accordi di respingimenti con la Tunisia e con gli altri Paesi di provenienza dei migranti.
Letto 1704 volte
Notizie Correlate
Lampedusa, porta d'Europa per unire memoria e diritti
Libia, parte la missione umanitaria. Marcenaro: " La vera crisi non è in Italia"
Profughi nel deserto del Sinai, le responsabilità italiane
Dalla Rognoni- La Torre al Codice antimafia
Cecilia Wikstrom, parlamentare UE: Nel Cara di Trapani la dignità umana non è tutelata
Integrazione o intercultura? Alla ricerca delle risorse perdute
Audio/Video Correlati
In archivio
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo âsmemoratoâ Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
LibertĂ di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere lâarticolo 18? La veritĂ Ăš unâaltra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e lâimpossibile oblio
Dalla rete di Articolo 21