Articolo 21 - Editoriali
Loperazione trasparenza che non piace ai poteri forti
di Tania Passa
“Se nel sud non si prova a cambiare musica, anche nei settori economici, si rimarrà impotenti di fronte alle zone grigie della camorra. E' giunta l'ora che la sovranità istituzionale dimostri che non esistono zone franche”.
Questa è la motivazione che ha spinto Lorenzo Diana ad accettare l’invito di De Magistris di mettersi a capo del Caan, Centro Agro Alimentare di Napoli.” Certo accettare non è stato facile, “... ed all'inizio grandi esitazioni e dubbi mi hanno assalito...” afferma Lorenzo Diana, conscio di quanto sia importante per la camorra quel luogo, basti pensare che Marrazzo prima del ricatto/scandalo che lo ha colpito aveva appena cambiato il presidente del mercato ortofrutticolo di Fondi, altro tassello fondamentale per la camorra nel centro-sud.
Un'operazione trasparenza quindi quella che De Magistris sta conducendo, si perché chiunque conosca la storia anti-camorra di Diana capisce bene il fronte alto contro le mafie che il neo sindaco di Napoli vuole tenere. Da giorni, intorno alla sua nomina è nata una polemica però, cominciata giovedì scorso nella prima puntata di “Servizio Pubblico”. Ospiti, tra gli altri, il sindaco di Napoli e Franco Bechis, che rivolgendosi al medesimo afferma: “anche tu hai messo un politico alla guida di una società importante come il Caan. Certo non è un politico qualunque, ma un uomo dell’anticamorra stimato da tutti! Ma è un politico.”
Insomma Bechis vorrebbe accusare il neosindaco di piazzare politici a lui vicini, ma poi non ce la fa e sottolinea la stima di cui gode Diana per la sua lotta quotidiana alla camorra.
Vogliamo qui in poche parole sottolineare la storia di Lorenzo Diana. : già membro della Commissione antimafia, Responsabile antimafia Ds con Fassino segretario, e responsabile antimafia per Articolo21, recentemente passato all'IdV , l’uomo minacciato personalmente da Schiavone alias Sandokan, osò denunciare gli illeciti dei Casalesi , unico politico citato in Gomorra, punto di riferimento per tutti nella lotta contro la camorra . Membro della fondazione Caponnetto. Premio Borsellino 2008, nell’ultimo anno presidente nazionale della “rete per legalità” ovvero 60 associazioni antiracket .
Ci fermiamo qui, vorremmo solo ricordare a Bechis che Lorenzo Diana non si può ridurre a politico dell'IdV , ma casomai a uomo dell'antimafia .
Purtroppo anche alcuni giornali hanno azionato la consueta macchina del fango contro Diana: tra questi spicca il Corriere del Mezzogiorno, lo stesso giornale che lo elogiava quando si schierò contro Bassolino, ma soprattutto lo stesso giornale che nei giorni in cui si votava l'arresto per Cosentino, pubblicò interviste al medesimo sulla sua famiglia sulla sua storia, cercando di raffigurarlo come un pover'uomo attaccato ingiustamente. Lo stesso De Magistris pare abbia affermato “ ...non parlo con il giornale vicino a Cosentino”.
Il Caan ha un giro d'affari di 6 milioni di euro, un luogo di 360.000 mq di cui coperti 100.000. Un centinaio di imprese collegate .
In quel luogo aiuteranno Diana: Ulderico Catania, professionista della procura antimafia per i beni confiscati, e Valentina San Felice presidente nazionale giovani imprenditori Confapi.
Auguriamo loro buon lavoro, certi che sapranno lavorare nel giusto, a nome di quella parte d'Italia che non accetta che ci siano “ zone franche”.
Questa è la motivazione che ha spinto Lorenzo Diana ad accettare l’invito di De Magistris di mettersi a capo del Caan, Centro Agro Alimentare di Napoli.” Certo accettare non è stato facile, “... ed all'inizio grandi esitazioni e dubbi mi hanno assalito...” afferma Lorenzo Diana, conscio di quanto sia importante per la camorra quel luogo, basti pensare che Marrazzo prima del ricatto/scandalo che lo ha colpito aveva appena cambiato il presidente del mercato ortofrutticolo di Fondi, altro tassello fondamentale per la camorra nel centro-sud.
Un'operazione trasparenza quindi quella che De Magistris sta conducendo, si perché chiunque conosca la storia anti-camorra di Diana capisce bene il fronte alto contro le mafie che il neo sindaco di Napoli vuole tenere. Da giorni, intorno alla sua nomina è nata una polemica però, cominciata giovedì scorso nella prima puntata di “Servizio Pubblico”. Ospiti, tra gli altri, il sindaco di Napoli e Franco Bechis, che rivolgendosi al medesimo afferma: “anche tu hai messo un politico alla guida di una società importante come il Caan. Certo non è un politico qualunque, ma un uomo dell’anticamorra stimato da tutti! Ma è un politico.”
Insomma Bechis vorrebbe accusare il neosindaco di piazzare politici a lui vicini, ma poi non ce la fa e sottolinea la stima di cui gode Diana per la sua lotta quotidiana alla camorra.
Vogliamo qui in poche parole sottolineare la storia di Lorenzo Diana. : già membro della Commissione antimafia, Responsabile antimafia Ds con Fassino segretario, e responsabile antimafia per Articolo21, recentemente passato all'IdV , l’uomo minacciato personalmente da Schiavone alias Sandokan, osò denunciare gli illeciti dei Casalesi , unico politico citato in Gomorra, punto di riferimento per tutti nella lotta contro la camorra . Membro della fondazione Caponnetto. Premio Borsellino 2008, nell’ultimo anno presidente nazionale della “rete per legalità” ovvero 60 associazioni antiracket .
Ci fermiamo qui, vorremmo solo ricordare a Bechis che Lorenzo Diana non si può ridurre a politico dell'IdV , ma casomai a uomo dell'antimafia .
Purtroppo anche alcuni giornali hanno azionato la consueta macchina del fango contro Diana: tra questi spicca il Corriere del Mezzogiorno, lo stesso giornale che lo elogiava quando si schierò contro Bassolino, ma soprattutto lo stesso giornale che nei giorni in cui si votava l'arresto per Cosentino, pubblicò interviste al medesimo sulla sua famiglia sulla sua storia, cercando di raffigurarlo come un pover'uomo attaccato ingiustamente. Lo stesso De Magistris pare abbia affermato “ ...non parlo con il giornale vicino a Cosentino”.
Il Caan ha un giro d'affari di 6 milioni di euro, un luogo di 360.000 mq di cui coperti 100.000. Un centinaio di imprese collegate .
In quel luogo aiuteranno Diana: Ulderico Catania, professionista della procura antimafia per i beni confiscati, e Valentina San Felice presidente nazionale giovani imprenditori Confapi.
Auguriamo loro buon lavoro, certi che sapranno lavorare nel giusto, a nome di quella parte d'Italia che non accetta che ci siano “ zone franche”.
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