di Vincenzo Vita*
Signor Presidente, signor Sottosegretario, il tema di cui oggi parliamo è la fiducia al Governo in merito alla sua prima consistente manovra. Credo sia opportuno, non solo per una questione di grande metodo, differenziare l'atto di fiducia in quanto atto che, a breve, ognuno di noi voterà, dal tema di una fiducia più complessiva, intesa come un work in progress, che dipenderà, già a partire dalle prossime iniziative del Governo, da quali risposte oggi ci verranno date su diversi argomenti.
Indico due questioni, dandone per lette altre che colleghe e colleghi hanno già posto nei loro interventi. In particolare, vorrei riprendere un tema che già prima avanzava il collega Marino e che ha bisogno di una specifica decisione nelle prossime ore: quello dell'asta delle frequenze televisive digitali. Abbiamo apprezzato il fatto che il ministro Passera, nei giorni passati, abbia rotto un indugio e abbia invertito una rotta che apparteneva ad un Governo ormai trascorso, in cui un pifferaio dava l'illusione ai cittadini italiani di vivere in un mondo immaginifico, mentre le condizioni erano e sono assai diverse e si stava realizzando quella che la mediologia ha chiamato un processo di "faction", cioè di intreccio tra fiction e fatti.
Ora, siamo di fronte invece ad una più cruda realtà, in cui a tutti gli italiani - speriamo anche ai più abbienti - vengono chiesti sacrifici per far uscire il Paese da una crisi così profonda. Non si può, allora, non chiedere a chi ha avuto agevolazioni a non finire da tanti anni, mi riferisco a Mediaset ma non solo, di poter usufruire di un grande bene pubblico - sì, un bene pubblico, non un bene di qualcuno - come le frequenze a pagamento. Chiediamo che a breve - ecco, signor rappresentante del Governo, un tema che richiede una risposta nelle prossime ore e che è indispensabile affrontare per dare seguito alle parole del ministro Passera - si blocchi il cosiddetto beauty contest; altrimenti, se vengono assegnate quelle frequenze, poi possono piovere ricorsi e intervenire problemi. Bloccare il beauty contest e riaprire la questione - come indicava un ordine del giorno sottoscritto da tante colleghe e colleghi, tuttavia decaduto per motivi formali essendoci la fiducia - con un'asta competitiva concordata con la Commissione europea, garantendo ai nuovi entranti la partecipazione.
Si dovrebbe anche prevedere, ecco un punto molto importante (come ricordato dai media, c'è una bella legge promulgata non tanto tempo fa in un paese come l'Argentina, che in altre stagioni non era un esempio, e che invito il Governo a considerare interessante anche sul tema contiguo del servizio pubblico e della sua riforma), una riserva di frequenze a favore di soggetti caratterizzati da forme di azionariato popolare diffuso alla proprietà, al fine di incrementare il pluralismo dell'informazione che oggi è largamente latitante (uno dei grandi capitoli).
E così tratto ora l'altro argomento che richiede una risposta a breve da parte del Governo.
C'è stata un'iniziativa nel corso del dibattito alla Camera dei deputati sul provvedimento, quella che ha portato ad introdurre nel fondo della Presidenza del Consiglio, per comodità chiamato fondo Letta, anche il capitolo «sostegno dell'editoria».
Ecco, il prossimo decreto "mille proroghe", così chiamato, conterrà una indicazione della cifra esatta da apporre a quella voce (servono 90 milioni di euro)? E ci sono anche misure per altri introiti a breve (penso al tema dell'IVA)?
Accanto a questo, un chiarimento anche su cosa succederà delle edicole che potrebbero pagare, esse sole, la liberalizzazione ancora incompiuta.
Alla RAI ho fatto un cenno.
Concludo, signor Presidente e signor rappresentante del Governo, con un invito, quindi, a darci delle risposte, perché se questo è il Governo della realtà e non più della fiction, la realtà richiede risposte certe, tempi precisi e qualche indicazione chiara.
* Intervento in Aula sulla fiducia alla manovra