di Carlo Verna*
Una svolta positiva in Rai potrà esserci solo con una legge che ne cambi la governance. Fatta questa premessa esistono delle emergenze che non possono attendere, neanche se i tempi per legiferare fossero rapidissimi come auspichiamo: per fare degli esempi , Tg1 e Tgr ovvero la testata storicamente più importante e quella col maggior numero di giornalisti sono affidate ad un direttore ad interim e per quanto riguarda la testata regionale in prorogatio , rispetto alla data di pensionamento. Si tratta di una questione che prescinde dalla persona di Alberto Maccari. Al Tg2 c'è un ritardo inaccettabile sulla presentazione del piano editoriale,e non certo per responsabilità del direttore Marcello Masi, perché ancora non sono stati nominati, dal consiglio di amministrazione su proposta del direttore generale, i vicedirettori. Risorse preziose per la Rai continuano ad essere senza incarico. Di fronte a questa situazione occorre uno scatto di orgoglio virtuoso dei vertici aziendali. O si trovano soluzioni al di sopra di ogni sospetto di lottizzazione e si va avanti o si danno dimissioni anticipate rispetto al 28 marzo data di scadenza del cda, che andremmo ad esigere con scioperi e proteste di ogni tipo. La Rai è sulla soglia del baratro, non accetteremo che ci si scherzi su.
* segretario nazionale Usigrai