Articolo 21 - Editoriali
Lettera aperta ai parlametari: fatevi garanti della volontĂ popolare
di redazione
Gentile Onorevole,
le scrivo questa lettera dopo che, in diverse trasmissioni televisive e
quotidiani, sono apparse dichiarazioni di più esponenti di Governo che
attaccano esplicitamente il voto referendario dello scorso giugno,
attraverso il quale la maggioranza assoluta del popolo italiano si è
espressa contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali e per una
gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato fuori da
ogni logica di profitto.
E' sempre più evidente come i provvedimenti allo studio dell'attuale
Governo, che saranno discussi nel corso del prossimo Consiglio dei
Ministri, riprendano quelli già approvati dal Governo precedente,
riproponendo l’idea di una gestione dell’acqua e dei servizi pubblici
locali secondo logiche di mercato, azzerando di fatto l'esito referendario.
Tale azzeramento può essere perseguito anche in forma indiretta, tramite
provvedimenti, come* l'art.20 della bozza di DL sulle liberalizzazioni*,
che mettano in discussione la possibilità di gestione del servizio idrico
attraverso enti di diritto pubblico, quali le aziende speciali: modalità
che, ricordiamo, è espressamente prevista e consentita dalla vigente
disciplina comunitaria e che è stata resa esplicitamente praticabile in
Italia proprio a seguito dei voto di giugno.
Di fatto dopo un esito referendario inequivocabile, frutto di una
mobilitazione sociale che ha dimostrato il desiderio di protagonismo
diretto di milioni di donne e di uomini di questo Paese, i governi e le
istituzioni, invece di procedere in direzione della volontà popolare
democraticamente espressa, procedono in direzione esattamente contraria.
Un simile attacco ai fondamenti della democrazia richiede ad ogni
parlamentare di schierarsi a garanzia e rispetto del voto del popolo
italiano, aldilà della propria collocazione politica.
Le chiediamo quindi, in sede di discussione parlamentare, di esprimere la
sua contrarietà nei confronti di ogni provvedimento che, direttamente o
indirettamente, tradisca la volontà popolare, stravolgendo il quadro
normativo emerso dai risultati del 12 e 13 giugno.
Certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente e del Suo
personale impegno in difesa della democrazia colgo l’occasione per porgerle
i più cordiali saluti.
le scrivo questa lettera dopo che, in diverse trasmissioni televisive e
quotidiani, sono apparse dichiarazioni di più esponenti di Governo che
attaccano esplicitamente il voto referendario dello scorso giugno,
attraverso il quale la maggioranza assoluta del popolo italiano si è
espressa contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali e per una
gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico integrato fuori da
ogni logica di profitto.
E' sempre più evidente come i provvedimenti allo studio dell'attuale
Governo, che saranno discussi nel corso del prossimo Consiglio dei
Ministri, riprendano quelli già approvati dal Governo precedente,
riproponendo l’idea di una gestione dell’acqua e dei servizi pubblici
locali secondo logiche di mercato, azzerando di fatto l'esito referendario.
Tale azzeramento può essere perseguito anche in forma indiretta, tramite
provvedimenti, come* l'art.20 della bozza di DL sulle liberalizzazioni*,
che mettano in discussione la possibilità di gestione del servizio idrico
attraverso enti di diritto pubblico, quali le aziende speciali: modalità
che, ricordiamo, è espressamente prevista e consentita dalla vigente
disciplina comunitaria e che è stata resa esplicitamente praticabile in
Italia proprio a seguito dei voto di giugno.
Di fatto dopo un esito referendario inequivocabile, frutto di una
mobilitazione sociale che ha dimostrato il desiderio di protagonismo
diretto di milioni di donne e di uomini di questo Paese, i governi e le
istituzioni, invece di procedere in direzione della volontà popolare
democraticamente espressa, procedono in direzione esattamente contraria.
Un simile attacco ai fondamenti della democrazia richiede ad ogni
parlamentare di schierarsi a garanzia e rispetto del voto del popolo
italiano, aldilà della propria collocazione politica.
Le chiediamo quindi, in sede di discussione parlamentare, di esprimere la
sua contrarietà nei confronti di ogni provvedimento che, direttamente o
indirettamente, tradisca la volontà popolare, stravolgendo il quadro
normativo emerso dai risultati del 12 e 13 giugno.
Certi dell’attenzione con cui vorrà considerare la presente e del Suo
personale impegno in difesa della democrazia colgo l’occasione per porgerle
i più cordiali saluti.
Letto 1577 volte
Notizie Correlate
Acqua pubblica: la Consulta dice si al referendum
Referendum acqua: il 26 si torna in piazza
No alla privatizzazione dei servizi pubblici locali! Si rispetti l'esito dei referendum del 12 e 13 giugno
Referendum acqua: D'Angelo, Agcom garantisca l'informazione
Forum dei moviemnti per l'acqua: " Non toglieteci questo diritto!"
Lacqua è pubblica. Lo afferma la Costituzione. Al via i referendum
Audio/Video Correlati
In archivio
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo âsmemoratoâ Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
LibertĂ di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere lâarticolo 18? La veritĂ Ăš unâaltra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e lâimpossibile oblio
Dalla rete di Articolo 21