La Cassazione ha definitivamente detto no al sequestro contro Vicenzapiu.com. Dopo
un pronunciamento del Riesame che già in aprile aveva fatto a pezzi le tesi
dell'accusa, quanto deciso a Roma non è che la naturale prosecuzione degli eventi.
La scelta fatta ieri dai giudici di Roma non può che renderci lieti perché
dimostra ancora una volta lo scrupolo e soprattutto la passione che caratterizzano
il lavoro di Vicenzapiu.com e di VicenzaPiù. In questo momento dobbiamo
ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini: i lettori, il sindacato,
l'ordine dei giornalisti e l'Osservatorio Ossigeno. Tuttavia se c'è una cosa che
lascia l'amaro in bocca questa è il comportamento di quei colleghi che pur
conoscendo molti dei fatti narrati da noi, non ne hanno voluto scrivere come si
doveva. O per spirito fazioso o perché intimoriti da chi vigliaccamente paventava
chissà quali conseguenze. In circostanze come queste poi è giusto domandarsi se
tanta solerzia da parte della questura e della magistratura di Vicenza (incluso un
sequestro sprint nei nostri confronti) sia per caso da addebitarsi ad un fattore
arcinoto. La nostra testata per prima ha scoperchiato una pignatta che scotta il
cui mestolo sta o stava nelle mani del senatore Alberto Filippi, un uomo potente.
Oggi forse, meno potente, anche per effetto delle nostre rivelazioni. Ci auguriamo
che le autorità in futuro sappiano muoversi con la stessa solerzia e incisività
anche nei confronti di chi conta veramente. Anche nei confronti di situazioni
sfrontatamente borderline rispetto alla legge. Anche andando a violare quei
santuari che papaveri e giornalisti compiacenti continuano a considerare tabù.

*direttore e giornalista della testata www.vicenzapiù.com

Riepilogo della vicenda