Articolo 21 - Editoriali
Rai, forse un equivoco, forse no
di Giuseppe Basile
“ …torna libero il nostro purosangue,
pronto a sollevarsi da terra,
a riprendere la corsa,
a lottare …”
Così Fernando Ferrigno concludeva il documentario RAI “Un cavallo … un mito!” nel quale illustrava l’intervento di studio e restauro del monumento effettuato nel 2000 dall’Istituto centrale del restauro, organo del Ministero Beni e Attività Culturali.
Un restauro lungamente contrastato, sebbene senza oneri per la RAI, e realizzato solo grazie all’impegno di Vittorio Emiliani, allora nel Consiglio d’Amministrazione.
La motivazione non detta era che il restauro di quello che allora costituiva il logo della RAI avrebbe potuto avere riflessi negativi sulla percezione dello stato di salute dell’Azienda …
In realtà, a parte un fuggevole cenno dell’artista al proprio desiderio di fare un cavallo ferito in un combattimento con altri cavalli, subito abbandonato di fronte alla richiesta della committenza RAI, che voleva una scultura monumentale, essenzialmente “decorativa” rispetto allo spazio antistante l’edificio e priva di significati simbolici, non c’è nessun indizio che la scultura volesse rappresentare un cavallo “morente”: tanto è vero che il documentario RAI sulla fusione e collocazione dell’opera curato dal critico Marziano Bernardi ( fratello del DG RAI Marcello) porta il titolo di “ Nascita di una scultura. Il cavallo di Francesco Messina” (1966).
Fatto sta che dopo pochi anni ( 1975) compare un libro di Franco Chiarenza, Il Cavallo Morente. Storia della RAI.
In realtà sulla superficie lucente della scultura non c’è traccia di ferite, e pertanto, verosimilmente, la definizione di “cavallo morente” può essere stata originata da una errata interpretazione dei danni del bronzo dovuti a deterioramento ( scambiati per segni originali) o, forse meglio, da una “lettura critica” posticcia ( “ simbolo delle antiche comunicazioni umane che cedono il passo alle più moderne tecnologie”, ritiene Chiarenza ) se non proprio da una interessata interpretazione polemica a carattere politico.
“tornerà libero il nostro purosangue” ???
WE HAVE A DREAM …
pronto a sollevarsi da terra,
a riprendere la corsa,
a lottare …”
Così Fernando Ferrigno concludeva il documentario RAI “Un cavallo … un mito!” nel quale illustrava l’intervento di studio e restauro del monumento effettuato nel 2000 dall’Istituto centrale del restauro, organo del Ministero Beni e Attività Culturali.
Un restauro lungamente contrastato, sebbene senza oneri per la RAI, e realizzato solo grazie all’impegno di Vittorio Emiliani, allora nel Consiglio d’Amministrazione.
La motivazione non detta era che il restauro di quello che allora costituiva il logo della RAI avrebbe potuto avere riflessi negativi sulla percezione dello stato di salute dell’Azienda …
In realtà, a parte un fuggevole cenno dell’artista al proprio desiderio di fare un cavallo ferito in un combattimento con altri cavalli, subito abbandonato di fronte alla richiesta della committenza RAI, che voleva una scultura monumentale, essenzialmente “decorativa” rispetto allo spazio antistante l’edificio e priva di significati simbolici, non c’è nessun indizio che la scultura volesse rappresentare un cavallo “morente”: tanto è vero che il documentario RAI sulla fusione e collocazione dell’opera curato dal critico Marziano Bernardi ( fratello del DG RAI Marcello) porta il titolo di “ Nascita di una scultura. Il cavallo di Francesco Messina” (1966).
Fatto sta che dopo pochi anni ( 1975) compare un libro di Franco Chiarenza, Il Cavallo Morente. Storia della RAI.
In realtà sulla superficie lucente della scultura non c’è traccia di ferite, e pertanto, verosimilmente, la definizione di “cavallo morente” può essere stata originata da una errata interpretazione dei danni del bronzo dovuti a deterioramento ( scambiati per segni originali) o, forse meglio, da una “lettura critica” posticcia ( “ simbolo delle antiche comunicazioni umane che cedono il passo alle più moderne tecnologie”, ritiene Chiarenza ) se non proprio da una interessata interpretazione polemica a carattere politico.
“tornerà libero il nostro purosangue” ???
WE HAVE A DREAM …
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