di redazione
Dai tagli alla scuola e alla cultura, alla difesa della Costituzione e dei suoi principi. A ridosso della Festa della Repubblica, Ottavia Piccolo, che sarà la madrina d'eccezione per la manifestazione nazionale che si terrà oggi a Milano in Piazza Castello lancia un appello: " ...spero che le forze del nostro Paese, le forze più giovani, le donne, i cittadini di buona volontà si accorgano di quello che sta succedendo, e che sfruttino l’occasione, domani in piazza, per riaffermare la forza della cultura nel nostro Paese.”
Ottavia Piccolo: l’informazione, qualche volta a livello di quotidiani ha approfondito, a livello televisivo si è concentrata sulla gag , sul braccio di ferro Bondi Tremonti; in questa vicenda parzialmente archiviata dei tagli agli enti culturali, alle istituzioni culturali, cosa rimane dal tuo punto di vista?
“Rimane che i tagli al FUS sono confermati: quello che è stato detto sulle fondazioni resta; quindi non è cambiato niente. Bondi ha detto che poi guarderà lui, che vedrà: “ Ci penso io”… ci penso io, un accidente! Siamo tutti alla canna del gas; non è più una questione di balletto su “chi è più bravo”, ma mi pare che Tremonti e Bondi facciano il gioco del poliziotto buono e dell poliziotto cattivo. Così, per quanto riguarda la cultura, enti importanti forse resteranno; però quelli che secondo loro - , chissà con quale criterio - , potrebbero essere considerati superflui, vengono tagliati. Veramente … non si sa cosa dire, perché chi segue un pochino sui giornali va a finire che ci capisce poco o niente; dovrebbe stare nei meandri del Parlamento, o anche meglio ancora, di Palazzo Chigi, per capire che cosa ci stanno preparando.”
Ma si può spiegare in poche parole perché la cultura, perché la produzione intellettuale, artistica, letteraria, cinematografica, teatrale, museale … non sono una svogliatura ma qualcosa di importante? Visto che questo paese è molto deculturalizzato - abbiamo la zona del Nord-Est con più basso tasso di scolarizzazione d’Europa…
“ Certo. Ma io credo che un paese, dove c’è un Governo che dice: “ L’obbligo scolastico si può abbassare”, che “ La cultura è una cosa superflua”, che “ la scuola si può tagliare, ma tanto poi ci sono le scuole private”… in un paese che non ha memoria della sua cultura, perché se ne frega altamente, che cosa si deve dire? Che siamo disperati!
Si taglia ai musei, si taglia dappertutto. E’ un paese che non rispetta il suo patrimonio culturale. La cultura è tutto: la cultura è il paesaggio, la cultura è l’impossibilità di vivere nelle nostre città, che sono invivibili: tutto questo è cultura, e tutto questo viene dimenticato.”
Ottavia, vogliamo ricordare, per fare alcuni esempi, che in Russia è arrivata prima la Fanta, e poi il disgelo tra Stati Uniti ed Unione Sovietica? Che in Cina è arrivata prima la Coca Cola poi gli accordi internazionali sul “partner privilegiato”? Che Hollywood è il battistrada dello strapotere economico e culturale, alto o basso che sia il livello di questa cultura degli Stati Uniti, e che noi siamo comunque il più grande bacino di risorse e di storia culturale, del mondo?
“ Che aggiungere? È cosi! È vero: lo siamo, ma ce lo dimentichiamo; quando un ministro si offende per un opera dell’ingegno, come può essere il film di Sabina Guzzanti, e quindi non si presenta, non ci rappresenta, in un festival del cinema come quello di Cannes, cosa dobbiamo dire? Sono talmente disperata che le parole non mi vengono… spero che le forze del nostro Paese, le forze più giovani, le donne, i cittadini di buona volontà si accorgano di quello che sta succedendo, e che sfruttino l’occasione, domani in piazza, per riaffermare la forza della cultura nel nostro Paese.”
Ecco: cultura e Costituzione. Un binomio che in queste ore, nella tua persona, e per fortuna non solo nella tua figura, viene spesso avanzato. Cosa succede domani a Milano? Lo sappiamo, una ricorrenza. Ma quali toni, quali valenze, acquista questa festa?
“ Noi domani a Milano festeggeremo in piazza Castello; festeggeremo, ovviamente, la Repubblica, ma anche la Costituzione repubblicana: sono i pilastri della nostra democrazia, che molto spesso viene citata … ma poco studiata. Molti ne parlano, parlano di cambiarla, ma pochi la conoscono. Domani ci sarà Guglielmo Epifani, che concluderà la giornata; ci saranno le donne e gli uomini delle ACLI, dell’ANPI, di varie associazioni, ovviamente di Articolo21. Si leggeranno alcuni articoli della Costituzione, non tutti i 139, giovani e studenti, si parlerà della libertà che ci ha dato la Costituzione, e che dobbiamo continuare a difendere. Ovviamente ci sarà Roberto Natale, della Federazione Nazionale della Stampa, Raimondo Ricci dell’ANPI, Giovanni Battista Meloni delle ACLI. Io farò semplicemente da tramite e ricorderò che proprio con la Repubblica le donne in Italia hanno finalmente avuto la possibilità di votare; una cosa che si dimentica spesso, e che vorremmo ricordare anche ai nostri giovani, alle nostre figlie, ai nostri figli. E’ grazie alla lotta di donne e uomini contro il fascismo e nazismo, che noi oggi possiamo parlare liberamente.”