Articolo 21 - Editoriali
Lettera aperta ai dirigenti Rai, ai direttori di testata e alla Commissione di vigilanza
di Ferdinando Pellegrini
La comunicazione della direzione generale c'e': dove sono aperte sedi di corrispondenza i direttori di testata sono invitati a non mandare inviati per risparmiare sulle spese. Nulla da dire, in periodi di crisi, ogni forma di risparmio va bene. Il fatto e' che il risparmio sull'informazione non sempre da buoni frutti, soprattutto quando gli inviati dovrebbero essere presenti in situazioni eccezionali, o quanto meno di notevole rilevanza. Il 7 giugno prossimo si votera' in Libano, per la prima volta in un solo giorno, dopo anni di instabilita', e con una competizione elettorale da tutti ritenuta piu' che importante, vista l'aggressitivita' di un partito fondamentalista come Hezbollah, i riferimenti all' Iran e alla stabilita' regionale, ai rapporti con Israele dopo la guerra di tre anni fa, alle nuove linee guida della Casa Bianca per il Medio Oriente. Da inviato, e potrei dire vecchio inviato nell'area, ho chiesto, come di dovere, di seguire la consultazione elettorale, tra l'altro con una trasferta brevissima, solo sei giorni, proprio per risparmiare, e anche per continuare a dare il mio modesto apporto di conoscenza agli utenti. Con mio stupore, dalla direzione della testata, mi sono sentito rispondere negativamente, che le indicazioni della direzione generale erano chiare, quindi essendoci un corrispondente, non era possibile effettuare la trasferta. Vero, a Beirut e' stata aperta una sede rai, con un corrispondente. Quello che mi chiedo pero' e' come il povero collega, in situazioni eccezionali, possa coprire l'avvenimento dovendo garantire pezzi alle quattro testate televisive, piu' le tre testate radiofoniche con un numero di edizioni a dir poco inusitato per una sola persona. Credo sia anche mio dovere far notare ai dirigenti aziendali e di testata quanto come in casi come questi, sia piu' che mai necessaria la maggior completezza e pluralita' dell'informazione pubblica. Credo infatti che chi paga un canone abbia diritto ad un servizio il piu' puntuale possibile cosi' come e' stato in passato, sia si tratti dell'isola dei famosi, del tragico terremoto in Abbruzzo ma anche di consultazioni elettorali che, in qualche modo, ci toccano da vicino.
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