Caro Renato

la sua rabbia è assolutamente giustificata,purtroppo ci stiamo abituando a tutto e non reagiamo in modo adeguato alla gravità della rottura costituzionale in atto.

Come articolo 21, insieme a tanti altri, stiamo cercando di promuovere una grande manifestazione nazionale contro tutti i bavagli  capace di mettere insieme, per la prima volta, tutte le opposizioni politiche e sociali. Non sarà facile ma ci proveremo.

Allo stesso tempo con i nostri legali stiamo preparando l'esposto alla corte dei conti per verificare se nel comportamento del direttore generale Masi (al quale non abbiamo mai fatto sconti)  e della maggioranza del consiglio di amministrazione non debba riscontrarsi un palese conflitto di interessi ed una danno erariale determinato dalla decisione di uscire dalla piattaforma sky.

Allo steso modo le associazioni dei consumatori hanno presentato analoga denuncia.

Con i parlamentari europei stiamo prediponendo una mozione da presentare in quella assemblea, e il senatore Vita, coordinatore dei parlamentari aderenti ad articolo 21, sta predisponendo una mozione che va nella direzione da Lei indicata nella sua lettera.

Non vi è dubbio che sarebbe opportuno che una grande iniziativa di lotta partisse anche dall'interno della Rai, magari con l'obiettivo di coinvolgere quei cittadini che non sanno più perche mai dovrebbero continuare a pagare un canone di abbonamento che assomiglia ad una tassa versata direttamente nelle tasche del presidente del consiglio.

Per quanto ci riguarda non molleremo certo la presa, ma continui ad aiuitarci con le sue critiche e soprattutto con le sue proposte.