La straordinaria eredità di Teresa

Teresa Strada appartiene a quella categoria di donne che sanno costruire con
meticolosità e serietà grandi risultati.
Era la moglie di Gino Strada, e l’anima organizzativa di Emergency. L’ho
conosciuta nei primi anni di attività quando in un’appartamento del centro di
Milano Teresa coordinava l’attività del primo ospedale in Afghanistan nella
valle del Panjshir. Gino era li da mesi ormai ma Teresa non obiettava, sapeva
che era giusto così.
Per lunghi anni Emergency è continuata a crescere grazie alla rete che Teresa
costruiva in Italia. Volontari, vendite di beneficienza, persino manifestazioni
pubbliche.
Mi aveva chiamato quando io stesso avevo dovuto ricorrere alle cure dell’
ospedale di Emergency di Erbil nel nord Iraq. Da quel momento ci sentivamo ogni
qual volta un’iniziativa avesse bisogno di essere divulgata, e poi durante la
travagliata vicenda del rapimento di Daniele Mastrogiacomo, quando un
dipendente di Emergency aveva trattato per il rilascio. In quella, come in
altre difficili occasioni, Teresa, aveva il tocco giusto per risolvere diatribe
e cercare soluzioni che sembravano impossibili.
L’Italia deve a Teresa il riconoscimento di aver contribuito a costruire una
delle più efficienti reti ospedaliere in zone di guerra. Dall’Afghanistan con i
suoi tre ospedali, al Sudan, dalla Cambogia all’Iraq, i paesi dove oggi molta
gente ricorderà con affetto e esprimerà dolore per la scomparsa di Teresa,
rappresentano lo straordinaria eredità che Teresa ha lasciato all’Italia
intera. Ciao Teresa.
*Inviato Rai

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