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Articolo 21 - Editoriali
â??Il razzismo è una brutta storiaâ?
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di Simona Silvestri

“Il razzismo è una brutta storia”. Mai titolo fu più profetico. Deve averlo ben presente Ascanio Celestini, che alla vigilia del suo spettacolo a Viterbo è stato accolto da alcuni slogan ingiuriosi scritti sui muri della città . “Celestini boia”, “Ascanio Celestini bamboccio”, “Celestini fa li sordi sull’immigrato”.
Queste sono soltanto alcune delle frasi lasciate sui muri da esponenti della sede locale di di Casapound, l’organizzazione di destra capitanata da Gianluca Iannone, che hanno firmato l’azione con  le sigle CPI (Casapound Italia) o CPVT (Casapound Viterbo)].
Obiettivo l'anteprima de “Il razzismo è una brutta storia”, lo spettacolo che l’attore romano ha scritto per denunciare le discriminazioni quotidiane, maturate nel più completo clima di indifferenza, quelle di chi dice “io non sono razzista, ma..”. Indifferenza pari a quella dimostrata dal mondo della politica rispetto a questo episodio, che, pur nella sua dimensione locale, rispecchia un atteggiamento sempre più su scala nazionale. Tanto più se si considera che gli esponenti di Casapound non brillano certo per la legalità delle loro azioni, come le ripetute aggressioni a danno di immigrati o l’occupazione illegale dell’ex convento Materdei martedì a Napoli.
Un episodio reso ancora più discutibile dal fatto che l’aggressione è avvenuta nella nera Viterbo, città da sempre vicina alle forze di estrema destra, e dove nel corso degli ultimi anni le aggressioni nei confronti di esponenti della sinistra e degli ambienti anarchici sono state tutt’altro che un’eccezione. Non è un caso che proprio il capoluogo laziale fosse stato scelto da Roberto Fiore nel settembre del 2006 per ospitare il raduno internazionale dell'estrema destra organizzato da Forza Nuova.
Il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli, ha denunciato che si è è trattato di “un'aggressione che condanniamo con forza e che testimonia come il clima di intolleranza si stia radicando nella società italiana”. Parole condivise a quanto pare anche dal numeroso pubblico accorso nella sala del cinema Genio, dove si teneva lo spettacolo organizzato dall’Arci, più di settecento persone pronte  a manifestare il loro no al razzismo.

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