Visto che Cetto Laqualunque latita (il suo Antonio Albanese è andato a far regie alla Scala di Milano), festeggiamo lo scampato pericolo del soffocamento del sito occupandoci noi dell'argomento "chiù pilo pe' tutti".
Dunque, la satira. La satira per eccellenza, quella il cui tema è (secondo qualche sapientone di destra) "se tira al satiro" (o, lectio difficilior, "se tira al satrapo"). Allora, abbiamo raccolto voci che neppure "Minzo" quando pattinava per il Transatlantico: non vi ho mai detto che Paolini, il disturbatore delle telecronache in diretta, quello che si sporgeva sulla spalla del giornalista per gridare "Berlusconi non scopa più", era un agente del premier stesso? Un po' come il Betulla di Pompeo Pompa.
Il fatto è che il capo del governo si era stufato del chiacchiericcio che dava per tramontato, complice la prostata, il suo  prestigio di infaticabile rompighiaccio. Ha mandato in giro Paolini a provocare insopportabilmente, proprio sul suo etere, e poi zac, ha fatto scoppiare lo scandalo delle escort, che ribaltasse, sul filo del suo settantatreesimo compleanno, l'orrenda calunnia e umiliasse anche il troppo inquieto socio celodurista della Lega.
Ora il gioco è fatto, si sono tenuti occupati per mesi i giornali con queste... possiamo chiamarle cazzate? e si è ripristinato l'onore virile del premier. Avrete letto che Paolini si ritira... Ve lo dicevo io.