di Lavoratrici e Lavoratori AGILE (ex Eutelia)
La nostra storia parte da lontano, troppo lontano per decriverla a chi non l’ha vissuta, senza annoiare, dovremmo partire da un’azienda che una volta era un fiore all’occhiello dell’Italia, invidiata dal mondo: OLIVETTI e da un’azienda altrettanto preziosa come la BULL ITALIA. Nel nostro paese e’ stato possibile dilapidare, sbranare, assassinare il mondo dell’Informatica Italiana, la professionalità acquisita con anni di dedizione, di aggiornamenti ed investimenti, senza che nessuno se ne accorgesse.
In un paese distratto dal mondo dello spettacolo, dall’arte dell’apparire e non più dell’essere perché non fa ascolto, è passata inosservata un’operazione speculativa che andrà a gravare sulle tasche di tutti i cittadini, gli stessi che vengono distolti dai veri problemi sociali, con scoup giornalistici che hanno per oggetto appetiti sessuali di uomini pubblici, con copertine di giornali dedicate a tette e culi.
Dove sono andati a finire i giornalisti che facevano indagini alla ricerca di notizie con valore sociale? Possibile che oggi si accontentino della cronaca spicciola, che gli viene presentata su un piatto d’argento, proprio con lo scopo di distogliere l’attenzione dai veri problemi del paese? Possibile che non si accorgano di essere manipolati ed usati come fossero dei burattini? Non ricordo più da quanto stiamo denunciando l’opacità di certe manovre da scatole cinesi, da quanto gridiamo aiuto, quante mail inviate a testate giornalistiche, parlamentari, ministri e poi scioperi, manifestazioni….. nulla, come fossimo fantasmi, come fosse un incubo dove gridi e nessuno ti sente. Noi siamo vittima di speculazioni senza scrupoli, anche a causa della mancata attenzione del mondo giornalistico oltre che politico. La società è cambiata e se non si va’ in televisione non esisti.
Da mesi stiamo urlando la nostra disperazione, ma solo con l’incursione di 15 energumeni, nella scorsa notte, capeggiata dall’ex Amministratore Delegato di Eutelia Samuele Landi, avente lo scopo di sgomberare la sede aziendale Agile in Roma, occupata da noi lavoratori in protesta per tre stipendi non pagati e per l’inesistente prospettiva di un futuro, abbiamo ottenuto l’attenzione mediatica e politica. Sconcertante il fatto che solo con un comportamento sconsiderato, che per la casuale presenza di un giornalista non si è tramutata in tragedia, siamo diventati visibili.
Da 2.000 siamo diventati in pochi mesi oltre 10.000 lavoratori senza stipendio, senza liquidazioni, senza prospettive, siamo in un limbo, avvolti da una specie di nebbia densa ed impalpabile che ingoia anche i nostri figli ai quali dobbiamo spiegare che papà non può più comprargli quelle scarpette che gli piacevano tanto, i nostri genitori, che preoccupati ci aiutano con la loro pensione, le nostre mogli o mariti che devono mettersi a tavolino per spaccare il centesimo e poter andare avanti, senza sapere quando l’incubo finirà.
La nostra speranza è che alla fine la giustizia abbia la meglio, e lo Stato intervenga a tutela del nostro futuro, a tutela dei “valori” per i quali hanno combattuto i nostri nonni e i nostri padri, così da poterli tramandare ai nostri figli che mai dovranno vivere la nostra esperienza.
Lavoratrici e Lavoratori AGILE (ex Eutelia)