Articolo 21 - Editoriali
Cinque precari in sciopero della fame a Palermo
di A.G.
Chiedono d' incontrare il presidente della Regione per discutere i motivi che hanno portato la Giunta ad accordare solo 1.800 contratti di disponibilità a fronte di 7.000 precari rimasti senza lavoro. Intanto il Pd, tramite Bachelet, risponde al CPS: la sovrapposizione dell’11dicembre è stata una grave distrazione causata dal passaggio di consegne interne. Ora la patata bollente è nella mani di Bersani.
Tornano a protestare i precari della scuola attraverso l’adozione di iniziative plateali: dopo alcune settimane di “stanca” del moto di contestazione, contro tagli e mancate assunzioni sui posti vacanti, il 30 novembre cinque supplenti palermitani, appartenenti al personale Ata, hanno iniziato lo sciopero dalla fame davanti al palazzo della Regione .
E visto che non è più estate, i cinque lavoratori non di ruolo si sono sistemati all’interno di una tenda. Da lì intendono muoversi solo per incontrare il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, con cui discutere i motivi che hanno portato la Giunta regionale ad accordare solo 1.800 contratti di disponibilità a fronte di oltre 7.000 precari che quest’anno sono rimasti senza lavoro ed in attesa di una chiamata dai presidi.
La non facile scelta dello sciopero della fame è giunta durante una sentita a ssemblea nazionale dei precari della scuola, svolta domenica 29 novembre all’Università del capoluogo siciliano. In quella sede i precari hanno analizzato il regolamento di accesso ai contratti di disponibilità e la disponibilità offerta dala Regione: in tanti, tra cui i cinque che stanno manifestando in digiuno (Calogero Fantauzzo, Giovanni Bologna, Agata Calcavecchia, Pietro Di Grusa e Pietro Prester) , hanno capito che per loro quest’anno se non incorrerà un colpo di fortuna sarà davvero dura lavorare. Ed anche accedere agli ammortizzatori.
Da qui è scaturita la protesta. Che forse per alcuni si potrebbe rivelare eccessiva: sembra, infatti, che tra i promotori dello sciopero vi sia un precario con dei problemi di salute.
" La preoccupazione - ha detto Mila Spicola, responsabile scuola del Pd a Palermo - si somma alla considerazione dell’assenza totale di azioni prese dall’attuale governo regionale di Lombardo, impegnato a contrastare le sue crisi interne, piuttosto che le crisi drammatiche che investono la nostra Regione, a contrasto dei tagli provocati dalle leggi Gelmini. Anzi, ai tagli nazionali si sono sommati, (oltre il danno la beffa), recenti tagli regionali che investono il comparto scuola e che si sommano alle inadempienze croniche degli enti locali " .
La protesta dei precari di Palermo giunge a pochi giorni dalla manifestazione di Roma con la Flc-Cgil. Su cui continua ad aleggiare la fondata possibilità di svolgimento della manifestazione in contemporanea del Pd . Dopo la richiesta di chiarimenti del Coordinamento precari scuolaè giunta la risposta del primo partito d’opposizione. Che attraverso una dettagliata risposta del l’on. Giovanni Bachelet a Brunello Arborio, del Cps, è ha giustificato la sovrapposizione con il " passaggio delle consegne " tra vecchio e nuovo Pd: questa situazione avrebbe " assorbito gran parte delle energie e non sono mancate confusione e distrazioni anche molto gravi, come quella che ci ha fatto annunciare lunedí scorso le nostre due giornate di mobilitazione per l'11 e 12 dicembre. Purtroppo nessuno di noi si è accorto in tempo della coincidenza di una delle due date, venerdí 11 dicembre, con lo sciopero generale della scuola indetto da Flc Cgil, Coordinamento precari scuola, Usi-Ait e Sisa " .
Cosa accadrà ora? Bachelet fotografa la situazione che si è venuta a creare come un " guaio " da " aggiustare insieme " . E poi aggiunge: " il problema è ora nelle mani di Bersani. A me sembra difficile che il Pd possa rimangiarsi la data ma spero che il segretario ci sorprenda e ci tiri fuori da questo sfortunato impasse con qualche idea intelligente. Non accorgersi in tempo di questa coincidenza è stata certamente, da parte nostra, un'imprudenza molto grave; fra la vostra piattaforma e la nostra ci sarà forse pure qualche legittima differenza; pensare però che il Pd abbia fatto apposta a sovrapporsi alla data del vostro sciopero mi pare una cattiveria surreale " .
Tornano a protestare i precari della scuola attraverso l’adozione di iniziative plateali: dopo alcune settimane di “stanca” del moto di contestazione, contro tagli e mancate assunzioni sui posti vacanti, il 30 novembre cinque supplenti palermitani, appartenenti al personale Ata, hanno iniziato lo sciopero dalla fame davanti al palazzo della Regione .
E visto che non è più estate, i cinque lavoratori non di ruolo si sono sistemati all’interno di una tenda. Da lì intendono muoversi solo per incontrare il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, con cui discutere i motivi che hanno portato la Giunta regionale ad accordare solo 1.800 contratti di disponibilità a fronte di oltre 7.000 precari che quest’anno sono rimasti senza lavoro ed in attesa di una chiamata dai presidi.
La non facile scelta dello sciopero della fame è giunta durante una sentita a ssemblea nazionale dei precari della scuola, svolta domenica 29 novembre all’Università del capoluogo siciliano. In quella sede i precari hanno analizzato il regolamento di accesso ai contratti di disponibilità e la disponibilità offerta dala Regione: in tanti, tra cui i cinque che stanno manifestando in digiuno (Calogero Fantauzzo, Giovanni Bologna, Agata Calcavecchia, Pietro Di Grusa e Pietro Prester) , hanno capito che per loro quest’anno se non incorrerà un colpo di fortuna sarà davvero dura lavorare. Ed anche accedere agli ammortizzatori.
Da qui è scaturita la protesta. Che forse per alcuni si potrebbe rivelare eccessiva: sembra, infatti, che tra i promotori dello sciopero vi sia un precario con dei problemi di salute.
" La preoccupazione - ha detto Mila Spicola, responsabile scuola del Pd a Palermo - si somma alla considerazione dell’assenza totale di azioni prese dall’attuale governo regionale di Lombardo, impegnato a contrastare le sue crisi interne, piuttosto che le crisi drammatiche che investono la nostra Regione, a contrasto dei tagli provocati dalle leggi Gelmini. Anzi, ai tagli nazionali si sono sommati, (oltre il danno la beffa), recenti tagli regionali che investono il comparto scuola e che si sommano alle inadempienze croniche degli enti locali " .
La protesta dei precari di Palermo giunge a pochi giorni dalla manifestazione di Roma con la Flc-Cgil. Su cui continua ad aleggiare la fondata possibilità di svolgimento della manifestazione in contemporanea del Pd . Dopo la richiesta di chiarimenti del Coordinamento precari scuolaè giunta la risposta del primo partito d’opposizione. Che attraverso una dettagliata risposta del l’on. Giovanni Bachelet a Brunello Arborio, del Cps, è ha giustificato la sovrapposizione con il " passaggio delle consegne " tra vecchio e nuovo Pd: questa situazione avrebbe " assorbito gran parte delle energie e non sono mancate confusione e distrazioni anche molto gravi, come quella che ci ha fatto annunciare lunedí scorso le nostre due giornate di mobilitazione per l'11 e 12 dicembre. Purtroppo nessuno di noi si è accorto in tempo della coincidenza di una delle due date, venerdí 11 dicembre, con lo sciopero generale della scuola indetto da Flc Cgil, Coordinamento precari scuola, Usi-Ait e Sisa " .
Cosa accadrà ora? Bachelet fotografa la situazione che si è venuta a creare come un " guaio " da " aggiustare insieme " . E poi aggiunge: " il problema è ora nelle mani di Bersani. A me sembra difficile che il Pd possa rimangiarsi la data ma spero che il segretario ci sorprenda e ci tiri fuori da questo sfortunato impasse con qualche idea intelligente. Non accorgersi in tempo di questa coincidenza è stata certamente, da parte nostra, un'imprudenza molto grave; fra la vostra piattaforma e la nostra ci sarà forse pure qualche legittima differenza; pensare però che il Pd abbia fatto apposta a sovrapporsi alla data del vostro sciopero mi pare una cattiveria surreale " .
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