Articolo 21 - Editoriali
Riforme, nuova morfina mediatica
di Tania Passa
Le Riforme che servono in questo Paese sono importanti ed almeno sui temi giuridici da affrontare sembrano essere d’accordo tutte le forze politiche: la riforma fiscale , una riforma delle istituzioni che permetta al Paese di marciare in fretta.
Per la prima c’è una ricetta in campo voluta da molti il “federalismo fiscale” tradotto quella proporzionalità diretta tra imposte riscosse in una regione e le imposte utilizzate da quella stessa Regione. AD onor del vero nel 2001 ci fu una riforma del Titolo V della Costituzione voluta a maggioranza dalla sinistra ed infatti l’articolo119 della Costituzione al primo comma recita così “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa.”.
Quindi cari concittadini da settimane sono state sprecate parole sui giornali e in tv ( anche ad Annozero ieri sera) sul federalismo fiscale, per ribadire un concetto che in questo Paese è in vigore dal 2001, se poi questi concetti giuridici siano stati attuati nel Paese è un’altra storia , cioè la storia di un fallimento. In questi anni molti studenti hanno scritto tesi su questo tema( un esempio a caso), basta cercare su internet, forse se per una volta i legislatori sentissero gli esperti non sarebbe male.
A voler pensare male però il tema del Federalismo fiscale è un tema inventato mediaticamente per arrivare a qualcos’ altro. E infatti dopo dieci giorni di litanie sul fantomatico federalismo oggi si discute della partita vera che interessa a Berlusconi, la forma di Governo del Paese, su cui nessuno è d’accordo nemmeno all’interno del Pdl, figuriamoci con l’opposizione . E meno male, visto che chi la pensa vuole comandare e non governare l’Italia.
Chi questo Paese lo vive sulla pelle e con fatica tira avanti ,qualche idea ce l’avrebbe però, ad esempio una riforma del fisco e del lavoro, per creare tasse giuste e una convenienza vera a mettere in regola un lavoratore.
Ci piacerebbe avere anche una scuola degna di questo nome e tornare ad avere delle Università dove si studi davvero, perché si tornerebbe ad avere delle opportunità, parola oggigiorno caduta in disuso .
La forma di Governo dunque non è un tema di primaria importanza, e per premiare chi paga le tasse non serve il Federalismo Fiscale, ma un sistema di tasse giusto e l’attuazione dell’articolo119 della Costituzione.
Il Presidente della Repubblica ieri ha firmato il legittimo impedimento, se serviva a creare una tregua con la Magistratura va bene, ma se si lascerà fare a questo Parlamento riforme inutili, beh allora bisognerà pensare di scendere in Piazza, c’è un limite alla sopportazione, perché se si sbagliano i temi delle riforme, il Paese rischia di fallire.
Parlo ai cittadini della mia età, i trenta/quarantenni, hanno rubato già il nostro futuro vi prego impediamo si portino via quello dei nostri figli.
Per la prima c’è una ricetta in campo voluta da molti il “federalismo fiscale” tradotto quella proporzionalità diretta tra imposte riscosse in una regione e le imposte utilizzate da quella stessa Regione. AD onor del vero nel 2001 ci fu una riforma del Titolo V della Costituzione voluta a maggioranza dalla sinistra ed infatti l’articolo119 della Costituzione al primo comma recita così “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa.”.
Quindi cari concittadini da settimane sono state sprecate parole sui giornali e in tv ( anche ad Annozero ieri sera) sul federalismo fiscale, per ribadire un concetto che in questo Paese è in vigore dal 2001, se poi questi concetti giuridici siano stati attuati nel Paese è un’altra storia , cioè la storia di un fallimento. In questi anni molti studenti hanno scritto tesi su questo tema( un esempio a caso), basta cercare su internet, forse se per una volta i legislatori sentissero gli esperti non sarebbe male.
A voler pensare male però il tema del Federalismo fiscale è un tema inventato mediaticamente per arrivare a qualcos’ altro. E infatti dopo dieci giorni di litanie sul fantomatico federalismo oggi si discute della partita vera che interessa a Berlusconi, la forma di Governo del Paese, su cui nessuno è d’accordo nemmeno all’interno del Pdl, figuriamoci con l’opposizione . E meno male, visto che chi la pensa vuole comandare e non governare l’Italia.
Chi questo Paese lo vive sulla pelle e con fatica tira avanti ,qualche idea ce l’avrebbe però, ad esempio una riforma del fisco e del lavoro, per creare tasse giuste e una convenienza vera a mettere in regola un lavoratore.
Ci piacerebbe avere anche una scuola degna di questo nome e tornare ad avere delle Università dove si studi davvero, perché si tornerebbe ad avere delle opportunità, parola oggigiorno caduta in disuso .
La forma di Governo dunque non è un tema di primaria importanza, e per premiare chi paga le tasse non serve il Federalismo Fiscale, ma un sistema di tasse giusto e l’attuazione dell’articolo119 della Costituzione.
Il Presidente della Repubblica ieri ha firmato il legittimo impedimento, se serviva a creare una tregua con la Magistratura va bene, ma se si lascerà fare a questo Parlamento riforme inutili, beh allora bisognerà pensare di scendere in Piazza, c’è un limite alla sopportazione, perché se si sbagliano i temi delle riforme, il Paese rischia di fallire.
Parlo ai cittadini della mia età, i trenta/quarantenni, hanno rubato già il nostro futuro vi prego impediamo si portino via quello dei nostri figli.
Letto 2639 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
In archivio
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo âsmemoratoâ Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
LibertĂ di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere lâarticolo 18? La veritĂ Ăš unâaltra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e lâimpossibile oblio
Dalla rete di Articolo 21