di Adriano Donaggio
Francesca Zaccariotto, affascinante Presidente leghista della Provincia di Venezia, fa sapere che nel comune di cui è tuttora Sindaco (San Donà di Piave) si celebrerà si il 25 aprile, ma niente Bella Ciao "perché questa è la festa della Liberazione, non dei partigiani. La cosa, detta da una leghista, sorprende. Non tanto per la distinzione tra la Festa della Liberazione e i Partigiani, molti dei quali hanno perso la vita per combattere l' invasore), ma perché tra le cose positive della Lega c' è certamente la difesa delle tradizioni popolari e del proprio territorio. Qualcuno poi riduce questo in un brodo da quattro soldi (il dialetto). In realtà la tradizione è un fatto più complesso. C' è il dialetto, ma anche le regole democratiche che la Repubblica Serenissima si era data, le regole della convivenza civile. Alcuni insegnamenti che ci vengono da questa tradizione sono ancora molto attuali, anche alla luce dei fatti di cui discutiamo in questi giorni. Se qualcuno ha visitato alla Biblioteca Marciana la mostra delle Oselle (le monete commemorative che il Doge era obbligato a regalare ai nobili dell' epoca) avrà notato che al Doge era vietato raffigurarsi o se veniva raffigurato doveva essere in ginocchio rispetto a un simbolo dello Stato. In altri termini il narcisismo e l' autocelebrazione erano vietati, considerati una minaccia per la vita democratica della Repubblica. Se qualcun altro ha visitato la Mostra di Giorgione a Castelfranco veneto, leggendo le didascalie avrà scoperto che molti nobili costruirono i loro palazzi autocelebrativi nei terreni agricoli dell' entroterra perchè ai nobili era vietato autocelebrarsi a Venezia, nel cuore della Repubblica, della vita democratica della Repubblica. "Bella ciao" appartiene a una tradizione popolare, un canto delle nostre genti, nobile non per la ricchezza, ma per il sacrificio, il dolore, la consapevolezza che esprimeva. Negarlo vuol dire negare un momento di storia nobile delle nostre genti. Un canto, poi, che all' origine era un canto delle mondine. Più tradizione popolare di così.