di Iva Testa
I giornalisti cercano di salvaguardare i diritti delle persone con disagio mentale.
A Trieste, nel corso del seminario " Impazzire si può", organizzato dal Dipartimento di salute mentale diretto da Beppe Dell'Acqua, una sessione è stata dedicata alla " carta etica", una proposta per un codice deontologico per giornalisti e operatori dell'informazione che trattano notizie concernenti cittadini con disturbo mentale e questioni legate alla salute mentale in generale.
La necessità di un codice è nata da una riflessione avviata da tempo dai giornalisti sui doveri della professione, primo tra tutti quello di raccontare la verità dei fatti..
Siamo in una stagione difficile del racconto giornalistico, stretto tra gli stereotipi di un linguaggio ridotto e strillato.
Dentro le scorciatoie spesso si altera il racconto e i soggetti interessati.
I portatori di disagio mentale, protagonisti di fatti di cronaca, vengono descritti con delle etichette prive di senso ( i termini più usati : colto da un raptus di follia, depresso, affetto da disturbi mentali, schizofrenico).
L'informazione può invece servire a sostenere la lotta ai pregiudizi e all'esclusione sociale di cui tuttora sono vittime le persone con disturbo mentale, come chiede l'Organizzazione mondiale della sanità.
A Trieste il Presidente della FNSI, Roberto Natale, ha ricordato alla affollata sala che il rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati è già contenuto nell'articolo 2 della legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti.
Proprio per questo nasce la Carta di Trieste che chiede innanzitutto di usare termini appropriati, non lesivi della dignità umana..per definire sia il cittadino con disturbo mentale qualora oggetto di cronaca, sia il disturbo di cui è affetto, onde non alimentare il già forte carico di tensione e preoccupazione che il disturbo mentale comporta..
la Carta é composta di dieci articoli riconducibili al principio di responsabilità di informare con correttezza.
Intorno al progetto si aggregano le radio private , come radio fragola, la radio del Dipartimento di salute mentale di Trieste, siti webb, ricercatori, psichiatri, le indispensabili associazione dei famigliari.
La Carta di Trieste ha intrapreso il suo cammino. Ai giornalisti l'invito a rispettarla.