di Coordinamento Primoluglio
Sono Lirio Abbate e sono un giornalista dell’Espresso.
Penso che in questo momento della storia del nostro paese avere una informazione libera e indipendente è qualcosa di democraticamente avanzato.
Imbavagliare oggi i giornalisti con una legge ad hoc che impedisce la pubblicazione di intercettazioni con le notizie su indagini avviate dalle Procure che à qualcosa di antidemocratico e anticostituzionale.
Impedire le intercettazioni per indagini sulla criminalità organizzata è qualcosa che può impedire di salvare molte vite umane.
Forse la mia è stata una di queste. Vengo da una terra dove negli ultimi trentacinque anni sono stati assassinati nove giornalisti, uccisi dalla mafia perché lottavano per la libertà di informazione, quella che oggi viene impedita.
E oggi con le intercettazioni si è arrivati prima, le forze di polizia sono arrivate prima, hanno salvato delle vite umane. Speriamo che possano continuare a farlo.
Anche la tua è una di queste storie, grazie ad un’intercettazione si è capito che c’era un attentato in preparazione nei tuoi confronti. E’ andata così?
E’ grazie ad un’ intercettazione, appunto, che la polizia è arrivata prima, è grazie all’ ascolto dei poliziotti che hanno scoperto che era in preparazione un attentato nei miei confronti, è grazie a questa attività di indagine che si è evitato il peggio.
Tante altre come la mia, quella di magistrati o di semplici cittadini che sono stati messi al riparo dalla registrazione di una cimice piazzata in un ambiente che ha captato le conversazioni dei criminali.