Articolo 21 - Editoriali
Gli editori europei preoccupati per il Ddl intercettazioni in Italia
di Redazione
Il ddl italiano sulle intercettazioni e' motivo di 'grande preoccupazione' per la Ue e per gli editori di tutta Europa. Due settimane fa era stata la vicepresidente della Commissione Europea, Viviane Reding, a lanciare l'allarme. Oggi e' la volta dell'Enpa (associazione degli editori europei che rappresenta 5.200 testate pubblicate in 23 paesi della Ue piu' Norvegia e Svizzera).
'La situazione in Italia e' estremamente preoccupante'', ha dichiarato il presidente dell'Enpa, Valdo Lehari, dopo un incontro avuto la settimana scorsa con il presidente della Fieg, Carlo Malinconico. 'Gli editori europei - ha affermato - sono molto inquieti per qualsiasi restrizione, politica o legale, che possa incidere sul giornalismo, l'indipendenza editoriale e la liberta' di stampa'.
Secondo quanto riferito in una nota pubblicata oggi, Enpa e Fieg 'hanno accolto con favore la dichiarazione di Viviane Reding' sulla necessita' di fare particolare attenzione 'all'equilibrio tra diritti alla privacy e liberta' di stampa'. All'incontro tra i presidenti Enpa e Fieg, avvenuto mercoledi' scorso a Bruxelles, ha partecipato la stessa Viviane Reding, commissaria alla Giustizia, ha ricordato che 'la liberta' dei media e' un valore fondamentale della Convenzione Europea sui diritti umani: tutti gli stati membri della Ue hanno ratificato questo documento, percio' sono impegnati a rispettare i principi' aggiungendo che e' la Corte europea sui diritti dell'uomo di Strasburgo a vigilare sulle modalita' di applicazione della Convenzione stessa.
Il presidente dell'Enpa ha ricordato che l'associazione europea degli editori sostiene la Fieg 'allo scopo di proteggere la liberta' di stampa e la missione democratica dei giornali'.
Dal canto suo, Carlo Perrone, vicepresidente dell'Ena e membro della delegazione Fieg, ha affermato che 'la dichiarazione della vicepresidente Reding e' incoraggiante ed e' benvenuta da parte della Fieg'.
'Il disegno di legge sulle intercettazioni - ha aggiunto Perrone - nella sua versione attuale avrebbe irreversibili effetti sulla possibilita' di riportare notizie e fare giornalismo professionale. Le pesanti sanzioni che verrebbero imposte a editori e giornalisti che dovessero violare la legge sono sproporzionate ed inaccettabili, perche' creerebbero uno squilibrio tra diritto alla privacy e liberta' di stampa'.
'La situazione in Italia e' estremamente preoccupante'', ha dichiarato il presidente dell'Enpa, Valdo Lehari, dopo un incontro avuto la settimana scorsa con il presidente della Fieg, Carlo Malinconico. 'Gli editori europei - ha affermato - sono molto inquieti per qualsiasi restrizione, politica o legale, che possa incidere sul giornalismo, l'indipendenza editoriale e la liberta' di stampa'.
Secondo quanto riferito in una nota pubblicata oggi, Enpa e Fieg 'hanno accolto con favore la dichiarazione di Viviane Reding' sulla necessita' di fare particolare attenzione 'all'equilibrio tra diritti alla privacy e liberta' di stampa'. All'incontro tra i presidenti Enpa e Fieg, avvenuto mercoledi' scorso a Bruxelles, ha partecipato la stessa Viviane Reding, commissaria alla Giustizia, ha ricordato che 'la liberta' dei media e' un valore fondamentale della Convenzione Europea sui diritti umani: tutti gli stati membri della Ue hanno ratificato questo documento, percio' sono impegnati a rispettare i principi' aggiungendo che e' la Corte europea sui diritti dell'uomo di Strasburgo a vigilare sulle modalita' di applicazione della Convenzione stessa.
Il presidente dell'Enpa ha ricordato che l'associazione europea degli editori sostiene la Fieg 'allo scopo di proteggere la liberta' di stampa e la missione democratica dei giornali'.
Dal canto suo, Carlo Perrone, vicepresidente dell'Ena e membro della delegazione Fieg, ha affermato che 'la dichiarazione della vicepresidente Reding e' incoraggiante ed e' benvenuta da parte della Fieg'.
'Il disegno di legge sulle intercettazioni - ha aggiunto Perrone - nella sua versione attuale avrebbe irreversibili effetti sulla possibilita' di riportare notizie e fare giornalismo professionale. Le pesanti sanzioni che verrebbero imposte a editori e giornalisti che dovessero violare la legge sono sproporzionate ed inaccettabili, perche' creerebbero uno squilibrio tra diritto alla privacy e liberta' di stampa'.
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