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Articolo 21 - Editoriali
Spot sicurezza sul lavoro, interrogazione parlamentare di Giuliana Carlino
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di redazione

Pubblichiamo di seguito il testo dell'interrogazione parlamentare presentata dalla senatrice IDV Giuliana Carlino in merito allo spot del Ministero del lavoro sulla sicurezza sul lavoro.

Atto n. 3-01673

Pubblicato il 21 ottobre 2010
Seduta n. 443

CARLINO - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -

Premesso che:
dall'inizio del 2010 ad oggi i morti sul lavoro sono già 358;
il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha recentemente promosso una campagna pubblicitaria sulla sicurezza sul lavoro, realizzata dall'agenzia Acciari Consulting e che, come risulta all'interrogante, sarebbe costata ben 9 milioni di euro;
tale campagna, che prevede tre lanci (agosto 2010, novembre-dicembre 2010 e primavera 2011) su tutti i mezzi di comunicazione (affissioni, stampa, Internet , radio, tv e cinema), la produzione di un cartone animato a cui è associato un videogioco on line e altri interventi rivolti ai giovani, è caratterizzata dal seguente slogan "Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene";
considerato che:
il Governo Prodi, con il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, aveva riformato, riunito ed armonizzato le disposizioni dettate da numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, succedutesi nell'arco di quasi sessant'anni;
dall'inizio della XVI Legislatura il decreto legislativo n. 81 del 2008 ha subito una lunga serie di modifiche (a partire dal decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, cosiddetto "decreto correttivo") che lo hanno stravolto completamente, di fatto diminuendo fortemente i livelli di tutela dei lavoratori attraverso, in particolare, la riduzione dei poteri, delle funzioni e delle risorse degli organismi di vigilanza e in generale dell'intero apparato sanzionatorio;
in data 25 agosto 2010 il Ministro dell'economia e delle finanze, nel corso di un suo intervento ad una manifestazione pubblica, ha dichiarato: "robe come la 626 (la legge sulla sicurezza sul lavoro) sono un lusso che non possiamo permetterci",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga che la campagna di cui in premessa avrebbe dovuto essere impostata diversamente, con un richiamo nei confronti delle aziende al rispetto della legge piuttosto che con la sottile colpevolizzazione dei lavoratori;
se non ritenga che il denaro pubblico impiegato per detta campagna avrebbe potuto essere investito in un incremento del personale addetto alle ispezioni e in maggiori controlli presso le aziende;
quali azioni concrete il Governo intenda porre in essere al fine di: garantire agli appositi organismi di vigilanza tutte le risorse necessarie per lo svolgimento dei loro compiti, nonché al fine di ripristinare un serio e rigoroso apparato sanzionatorio contro le violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

 

 

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