di Paola Barbati
Matrimono di interesse ?
Ci avevano già pensato le testate “comuniste” Guardian” e Financial Times a rivelare che tra Berlusconi e Gheddafi non ci fosse solo un’amicizia politica, ma un vero e proprio legame di affari che si configura come un altro conflitto di interessi, come se non bastassero quelli già pendenti sul nostro povero paese.
Dal momento che i mezzi di comunicazione hanno quasi totalmente ignorato la notizia, a cominciare ovviamente dalle televisioni di stato, che forse la giudicavano troppo ardita e complessa per le menti semplici degli italiani, ormai adusi per lo più a servizi sulla toelettatura dei barboncini o sulla necessità di stare caldi d’inverno e rinfrescarsi d’estate, vorrei ricordarla in questo frangente:
in giugno una società libica chiamata Lafitrade ha acquisito il 10 per cento della Quinta Comunication, una compagnia di produzione cinematografica fondata da Tarak Ben Ammar, socio di Berlusconi. Lafitrade è controllata da Lafico, che investe per conto di Gheddafi. Nella Quinta Comunication c’è "con circa il 22 per cento" del capitale scrive il Guardian, una società registrata in Lussemburgo di proprietà della Fininvest, che sarebbe l'altro partner di Ben Ammar.
Quinta Comunication e Mediaset possiedono inoltre ciascuna il 25 per cento di una nuova televisione via satellite araba, la Nessma Tv, che opera anche in Libia, della quale Gheddafi possiede quindi una quota attraverso proprio Quinta Comunication.
Nonostante Ben Ammar abbia dichiarato a “Repubblica” che Nessma Tv è di proprietà sua, al 25 per cento, di Mediaset per un altro 25 e di due partners tunisini per il restante 50 e che l'ingresso di Gheddafi in Quinta Comunication è avvenuto nell'ambito di un aumento di capitale solo perché interessato alla produzione di film sul mondo arabo, resta l’impressione che i legami tra Berlusconi e Gheddafi potrebbero rivelare ancora più complessi e sorprendenti risvolti e che i baciamani siano stati l’aspetto più pietosamente teatrale di una serie di favori reciproci.