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Articolo 21 - Editoriali
Dal Valle Occupato lettera al Sindaco Alemanno
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di redazione*

In seguito all'appello lanciato dal Sindaco Alemanno agli occupanti del Valle "..affinchè prima del Festival del Cinema di Roma ci possa essere un incontro tra le istituzioni e questa realtà che ha dimostrato di avere una produttività per trovare una soluzione." Dal Valle arriva questa risposta aperta.

 Siamo felici delle dichiarazioni del Sindaco Gianni Alemanno che, dopo quasi quattro mesi di occupazione,e di straordinaria partecipazione della comunità artistica e della cittadinanza, è un ulteriore riconoscimento al percorso di lotta intrapreso al Valle Occupato.
 
Proprio il coinvolgimento, atto di lotta e di coscienza collettiva, ha rivelato la natura di Bene Comune del Teatro Valle e ha portato all'ipotesi di far nascere qui un centro dedicato alla elaborazione drammaturgica e alla narrazione del presente.

Un "bene comune" non è un espressione retorica,  è una figura giuridica prevista dalla nostra costituzione, che consente l'autogestione ad opera di utenti e lavoratori,  di un bene di cui viene riconosciuto il valore all'interno della collettività.

Presenteremo a breve lo statuto della futura Fondazione Teatro Valle Bene Comune, primo passo di un processo partecipativo e condiviso per arrivare alla sua costituzione.

Come già affermato in passato, quello che ci spinge a lasciare fuori dalla porta le istituzioni è il desiderio di creare uno spazio di partecipazione diretta per i cittadini e la comunità degli artisti. Ci siamo dati la possibilità di immaginare nuovi modi di vivere.

 Il Valle Occupato è diventato il simbolo di una lotta che va ben oltre le pareti del teatro. Lo stato di emergenza in cui si trova il settore culturale nel nostro paese è frutto di assenza di progettualità e dei tagli violenti hanno colpito in questi ultimi anni teatri, musei, cinema, istituzioni culturali, ricerca e istruzione, e portando alla progressiva dismissione del sistema pubblico.
Al Valle vogliamo denunciare un bisogno di cambiamento radicale e rilanciare con proposte e idee che nascano da una lotta partecipata e dall’affermazione del bene comune come modello socio-economico innovativo. Ci siamo posti l’obiettivo ambizioso di affrontare la crisi finanziaria e  culturale della nostra società attraverso la riappropriazione dei tempi necessari per una riflessione seria e un confronto reale.
Il nostro è un percorso che non lascia spazio a scorciatoie. Ci riprendiamo il nostro presente per costruire il nostro futuro.

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