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Articolo 21 - Editoriali
Damasco 2: una sentenza che fa chiarezza
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di Bruno Fiore*

La sentenza di primo grado del processo Damasco 2 ha evidenziato ciò che da anni stiamo denunciando: un’organizzazione di stampo mafioso ha operato a Fondi ed aveva rapporti e contiguità con alcuni dirigenti del Comune.
Con ciò è stata confermata, in buona parte, la relazione dell’ex Prefetto di Latina Dott. Bruno Frattasi, attualmente Capo di gabinetto del Ministro dell’Interno.
Condanne per circa 110 anni di reclusione che fanno in parte chiarezza su quello che, a tutti gli effetti, era un sistema criminale che operava indisturbato anche nelle stanze del Palazzo comunale.
Una sentenza che mette un punto fermo e chiarisce che la mafia a Fondi ha operato per anni nel silenzio e nell’assenza di qualsiasi controllo da parte degli amministratori dell’epoca.
I politici negazionisti, partendo dal Senatore Claudio Fazzone sino al Presidente dell’Amministrazione provinciale di Latina Armando Cusani, dovrebbero avere il coraggio di ribadire ciò che in questi anni hanno sempre affermato, arrivando a minacciare di denunce persino l’ex Prefetto Bruno Frattasi. Ma, sicuramente, si chiuderanno in un silenzio assordante.
La costituzione di parte civile della Regione Lazio, del sottoscritto e del consigliere Vincenzo Trani, non solo sono state riconosciute legittime, ma da liquidarsi in separata sede. Ribadiamo che se solo un centesimo di euro sarà riconosciuto per il risarcimento dei danni, esso sarà devoluto ad opere sociali del Comune di Fondi. perché la nostra costituzione di parte civile nasceva dalla necessità di difendere l’immagine del nostro Comune, cosa che non ha avuto la volontà ed il coraggio di fare l’attuale Amministrazione a guida De Meo.
Ora si pone il problema di fare chiarezza anche in merito a quei dirigenti comunali, quelli ancora in carica e quelli destinati ad altre “mansioni”,  nei confronti dei quali il collegio giudicante ha confermato delle responsabilità personali.
Sarebbe quantomeno opportuno che l’Amministrazione De Meo in ciò desse un segnale inequivocabile di presa di distanza. Ci si dirà che le responsabilità penali devono essere accertate fino all’ultimo grado di giudizio e devono passare “in giudicato” per essere certe. Ma in questo momento sarebbe un voler continuare, in altro modo, a non voler fare chiarezza e a nascondere gli scheletri nell’armadio.
E questo sarebbe un lusso che il Comune di Fondi non può permettersi.
*Consigliere comunale del Partito Democratico di Fondi
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