Articolo 21 - Editoriali
Egoismo e idea di Europa non possono convivere
di Montesquieu
Quella piccola frase, all'apparenza banale, e comunque innocua," l'Italia non è la Grecia ", quante volte l'abbiamo sentita in questi mesi, senza fiatare, senza capire che, nel passaggio dalla voce cinica degli economisti a quella dei più sensibili europeisti del mondo politico, si stava toccando con mano la massima regressione dell'idea stessa di Europa?
Dall'Europa della solidarietà a quella del " si salvi chi può ", il salto è enorme , forse definitivo. Comunque vada , quell'Europa dei grandi europeisti , in prima fila gli italiani , con tedeschi e francesi , scompare dall'orizzonte dei panorami possibili , praticamente ripudiata. Se noi non siamo la Grecia , cosa siamo? L'Italia solamente , o addirittura , adeguandoci alla regola del più forte che decide per gli altri , siamo magari con la Germania ? O siamo , direttamente e opportunisticamente , la Germania, vale a dire chi ci può dare una mano , se non contrariato , a uscire dai guai?
Il massimo regresso dell'idea di Europa non poteva non portare con sé un simmetrico fenomeno dell'idea di democrazia all'interno delle istituzioni e dei singoli stati del continente : a qualcuno è sembrata innocua e banale anche la reazione sdegnata di tedeschi e francesi all'idea del primo ministro greco , qualche mese fa , di ascoltare i cittadini di quel paese? L'aver avuto , anche allora e più di oggi , i nostri guai come italiani non nobilita il nostro silenzio in quel frangente , assieme al silenzio di tutti di fronte alla pretesa del governo greco di sapere come la pensavano i greci sul proprio destino, quello di ciascuno di loro.
Ringraziando il cielo , non è più tempo di guerre , il nostro , se non di guerre economiche , talora non meno gravose . Speriamo non di guerre civili. Ma qualcuno dovrebbe pensare alle poche miglia che separano la piccola Grecia dalla sempre più potente e non ancora maturamente democratica Turchia , come Cipro insegna , come insegna il timore preoccupato che ancora oggi si vive nelle isole greche addossate al vicino paese.
Europa è anche confini certi , o almeno lo era , prima di questo sconquasso che rischia di sfigurarne il volto.
Egoismo e idea di Europa non possono convivere , o si pratica l'uno o si sceglie l'altro. Il nostro paese ha al proprio vertice , finalmente ma forse contingentemente , due uomini in grado di far prevalere l'idea sulla convenienza , solo apparente.
Meno Italia e più Europa , per non ripudiare i vecchi sognatori.
Dall'Europa della solidarietà a quella del " si salvi chi può ", il salto è enorme , forse definitivo. Comunque vada , quell'Europa dei grandi europeisti , in prima fila gli italiani , con tedeschi e francesi , scompare dall'orizzonte dei panorami possibili , praticamente ripudiata. Se noi non siamo la Grecia , cosa siamo? L'Italia solamente , o addirittura , adeguandoci alla regola del più forte che decide per gli altri , siamo magari con la Germania ? O siamo , direttamente e opportunisticamente , la Germania, vale a dire chi ci può dare una mano , se non contrariato , a uscire dai guai?
Il massimo regresso dell'idea di Europa non poteva non portare con sé un simmetrico fenomeno dell'idea di democrazia all'interno delle istituzioni e dei singoli stati del continente : a qualcuno è sembrata innocua e banale anche la reazione sdegnata di tedeschi e francesi all'idea del primo ministro greco , qualche mese fa , di ascoltare i cittadini di quel paese? L'aver avuto , anche allora e più di oggi , i nostri guai come italiani non nobilita il nostro silenzio in quel frangente , assieme al silenzio di tutti di fronte alla pretesa del governo greco di sapere come la pensavano i greci sul proprio destino, quello di ciascuno di loro.
Ringraziando il cielo , non è più tempo di guerre , il nostro , se non di guerre economiche , talora non meno gravose . Speriamo non di guerre civili. Ma qualcuno dovrebbe pensare alle poche miglia che separano la piccola Grecia dalla sempre più potente e non ancora maturamente democratica Turchia , come Cipro insegna , come insegna il timore preoccupato che ancora oggi si vive nelle isole greche addossate al vicino paese.
Europa è anche confini certi , o almeno lo era , prima di questo sconquasso che rischia di sfigurarne il volto.
Egoismo e idea di Europa non possono convivere , o si pratica l'uno o si sceglie l'altro. Il nostro paese ha al proprio vertice , finalmente ma forse contingentemente , due uomini in grado di far prevalere l'idea sulla convenienza , solo apparente.
Meno Italia e più Europa , per non ripudiare i vecchi sognatori.
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