Articolo 21 - Editoriali
Quel buco al Lido di Venezia
di Giuseppe Giulietti
Francesco Merlo sulla Repubblica di oggi in un articolo dedicato al Ministero dei beni culturali è tornato sulla vicenda della mancata realizzazione del palazzo del cinema del Lido di Venezia, della voragine che ancora fa brutta mostra di sè, dei milioni di euro finiti dentro quel buco della vergogna.
Domande legittime alle quali si continua a non rispondere, o addirittura si fa finta di nulla come è accaduto in occasione della risposta o meglio della non risposta data dal ministero alla mia interrogazione sul palazzo del cinema.
In sostanza il ministero ha risposto di non sapere come siano stati spesi i soldi perchè controlli e vigilanza spetterebbero alla Presidenza del consiglio o meglio alla protezione civile.
Nel frattempo il buco resta là, gli enti locali sono stati abbandonati, si continua a percorrere strade ormai impraticabili quali la costruzione di improbabili blocchi di cemento al posto del progetto originario e che ormai si è dissolto.
Dal momento che le risposte non arrivano sará davvero il caso che la presidenza del consiglio e la ragioneria dello stato avviino una inchiesta interna per mettere,in un modo o nell'altro, la parola fine a questa indecorosa telenovela indegna della storia, della tradizione, del prestigio della Biennale e della Mostra del cinema di Venezia.
Altrimenti nessuno avrà nulla da ridire se e quando la magistratura sarà costretta ad occuparsi della intera vicenda.
Domande legittime alle quali si continua a non rispondere, o addirittura si fa finta di nulla come è accaduto in occasione della risposta o meglio della non risposta data dal ministero alla mia interrogazione sul palazzo del cinema.
In sostanza il ministero ha risposto di non sapere come siano stati spesi i soldi perchè controlli e vigilanza spetterebbero alla Presidenza del consiglio o meglio alla protezione civile.
Nel frattempo il buco resta là, gli enti locali sono stati abbandonati, si continua a percorrere strade ormai impraticabili quali la costruzione di improbabili blocchi di cemento al posto del progetto originario e che ormai si è dissolto.
Dal momento che le risposte non arrivano sará davvero il caso che la presidenza del consiglio e la ragioneria dello stato avviino una inchiesta interna per mettere,in un modo o nell'altro, la parola fine a questa indecorosa telenovela indegna della storia, della tradizione, del prestigio della Biennale e della Mostra del cinema di Venezia.
Altrimenti nessuno avrà nulla da ridire se e quando la magistratura sarà costretta ad occuparsi della intera vicenda.
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