di redazione*
A conclusione dell’ 80° sessione della CERD gli esperti hanno evidenziato gli aspetti più critici della situazione italiana raccomandando all’Italia di mettere in atto azioni per contrastare la discriminazione, l’intolleranza ed il razzismo nei confronti degli immigrati stranieri e dei Rom e Sinti. Questi i punti salienti:
1.Condanna della politica attuata con il Decreto per l’Emergenza Nomadi e della segregazione di fatto attuata nei confronti delle minoranze Rom e Sinte
Raccomandato all’Italia di evitare di condurre censimenti di emergenza rivolti a minoranze e di informare le comunità interessate dal “censimento d’emergenza” del maggio del 2008 che i dati raccolti sono stati distrutti. Evitare la segregazione abitativa delle comunità Rom e Sinti, ed adottare misure adeguate per fornire ai membri delle comunità Rom e Sinti compensazioni efficaci per tutti gli effetti negativi subiti dall'attuazione del Decreto per l’Emergenza Nomadi oltreché garantire l’accesso ai servizi di base come la sanità e all'istruzione.
2.Preoccupazione per il prevalere del discorso razzista , della stigmatizzazione e degli stereotipi nei confronti di Rom, Sinti, Camminanti e dei non-cittadini.
Necessaria una più severa applicazione delle normative di contrasto penale alla discriminazione e all’incitamento all’odio razziale, nonché una maggiore responsabilizzazione dei massmedia a rispettare i principi deontologici e le regole della Carta di Roma per evitare l’utilizzo di termini e linguaggi razzisti, discriminatori o connotati negativamente nei confronti dei migranti.
3.Preoccupazione per la persistenza delle discriminazioni nel mercato del lavoro e per la diffusione dei fenomeni di sfruttamento lavorativo a danno dei migranti.
Raccomanda di ottemperare agli obblighi di non discriminare i lavoratori e cittadini stranieri nel campo dei diritti sociali ed in particolare nell’accesso ai diritti all’educazione, all’abitazione e alla salute
4.Condanna delle politiche di ‘refoulement’ e i casi di espulsioni collettive a danno dei migranti e delle condizioni dei CIE e la detenzione fino a 18 mesi dei migranti irregolari.
5.Necessario maggior coinvolgimento delle organizzazioni della società civile nell’iter della legge istitutiva del Comitato nazionale per i diritti umani, affinché tale istituzione effettivamente ottemperi ai requisiti di indipendenza previsti nei Principi di Parigi.
*fonte Asgi