di Bruna Iacopino
Come se non bastassero i diversi appelli lanciati da giuristi, enti e associazioni, ONG, e dallo stesso CSM, anche durante l'ultimo rapporto, dopo Amnesty international, adesso arriva la bocciatura di Human Rights Watch, l'organizzazione internazionale che si batte per la difesa e la promozione dei diritti umani nel mondo. Con un comunicato pubblicato il 22 giugno, HRW, invita il senato italiano a bocciare in toto le norme contenute nel disegno di legge 733-B,
"Trattare gli immigrati come criminali non risolverà le sfide che l'immigrazione pone all'Italia", ha detto Judith Sunderland, ricercatrice esperta di Human Rights Watch. "Questo disegno di legge incoraggia soltanto l'intolleranza o peggio, nei confronti di individui che fanno una vita già abbastanza dura". Parole che pesano come macigni, e un protagonismo in negativo che di certo non rappresenta un gran vanto per il nostro paese, già gravato da cattiva fama a livello internazionale.
Sul sito dell'organizzaione campeggia in primo piano, come è ovvio che sia, la questione iraniana, mentre scorrendo tra le notizie, lo spazio dedicato all'Europa è occupato, in ordine da, Lituania, Kossovo, Italia e Russia.
Il comunicato stigmatizza le dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo, incriminate come “retorica razzista”, problema a suo tempo sollevato anche dal Capo dello Stato, e condanna fermamente l'introduzione del reato di immigrazione clandestina: “ La discriminazione effettuata sulla base dello status di immigrazione o sulla nazionalità- si legge- è proibita dal diritto internazionale. Ciò significa che un trattamento differenziato sulla base della nazionalità debba essere strettamente giustificato come necessario e proporzionato ad un legittimo obiettivo.”
Dunque non solo dubbi di incostituzionalità, come ben evidenziato nell'appello dei giuristi qui pubblicato.
Ad essere presi di mira sono i diritti dei migranti, ma il timore è che si arrivi ad una vera e propria legalizzazione della violenza e dell'intolleranza, in questi termini viene affrontata la questione “ronde”: “Legalizzare gruppi di vigilanti in un periodo di crescente intolleranza è una ricetta per il disastro", ha detto Sunderland. "Se questi gruppi usano violenza contro gli immigrati, lo Stato ne sarà direttamente responsabile".