Articolo 21 - Editoriali
Parteciperemo a tutte le iniziative per liberare il paese dai bavagli e dalle bende che vorrebbero far calare sul palcoscenico della repubblica
di Federico Orlando e Giuseppe Giulietti
Da molto tempo la nostra associazione sollecita, su questi temi una grande iniziativa unitaria capace di coinvolgere partiti, associazioni, sindacati, insomma quanti ancora credono nei valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione .Non si tratta di difendere un lotto o un giornalista amico,ma di impedire la definitiva trasformazione della Italia in una repubblica presidenziale a reti unificate.
Sarebbe un gravissimo errore,già commesso colpevolmente nel passato,quello di considerare la ultima sfuriata di Berlusconi la consueta manifestazione di intemperanza di un uomo livoroso.
Qualche mese fa il medesimo aveva tuonato contro Sky, puntualmente i suoi basisti hanno dato seguito alla minaccia aprendo una campagna contro quel gruppo industriale.
Successivamente Berlusconi, ma anche Gelli e Dell’Utri, avevano indicato i nomi degli autori e delle trasmissioni da colpire .L’operazione si è in piena esecuzione attraverso l’ondata di nomine predisposta e portata a compimento a colpi di maggioranza,infischiandosene persino degli appelli del presidente Napolitano.
Le minacce di ieri sono il preannuncio di una campagna di intimidazione e di aggressione verso tutti quegli autori e quei giornalisti che dovessero tentare di parlare ancora di operai, di povertà, di questione sociale, di razzismo, insomma di tutti quei temi sgraditi al presidente venditore di sogni e spacciatore di illusioni.
Ci auguriamo,tuttavia,che la annunciata manifestazione possa essere preparata attraverso il coinvolgimento preventivo di un ampio arco di forze,capaci,almeno, per una volta di andare oltre ogni confine di parte,di partito di corrente,di schieramento.
Nella vita di una nazione ci sono momenti nei quali non può più esserci spazio per ripicche o per rivendicazioni di primogenitura.
Articolo 21,su questi temi,ha preso qualche bastonata e persino l’accusa di estremismo,purtroppo avevamo ragione e per questo parteciperemo senza esitazioni a tutte le iniziative che saranno promosse per liberare il paese dai bavagli e dalle bende che vorrebbero far calare sul palcoscenico della repubblica.
Sarebbe un gravissimo errore,già commesso colpevolmente nel passato,quello di considerare la ultima sfuriata di Berlusconi la consueta manifestazione di intemperanza di un uomo livoroso.
Qualche mese fa il medesimo aveva tuonato contro Sky, puntualmente i suoi basisti hanno dato seguito alla minaccia aprendo una campagna contro quel gruppo industriale.
Successivamente Berlusconi, ma anche Gelli e Dell’Utri, avevano indicato i nomi degli autori e delle trasmissioni da colpire .L’operazione si è in piena esecuzione attraverso l’ondata di nomine predisposta e portata a compimento a colpi di maggioranza,infischiandosene persino degli appelli del presidente Napolitano.
Le minacce di ieri sono il preannuncio di una campagna di intimidazione e di aggressione verso tutti quegli autori e quei giornalisti che dovessero tentare di parlare ancora di operai, di povertà, di questione sociale, di razzismo, insomma di tutti quei temi sgraditi al presidente venditore di sogni e spacciatore di illusioni.
Ci auguriamo,tuttavia,che la annunciata manifestazione possa essere preparata attraverso il coinvolgimento preventivo di un ampio arco di forze,capaci,almeno, per una volta di andare oltre ogni confine di parte,di partito di corrente,di schieramento.
Nella vita di una nazione ci sono momenti nei quali non può più esserci spazio per ripicche o per rivendicazioni di primogenitura.
Articolo 21,su questi temi,ha preso qualche bastonata e persino l’accusa di estremismo,purtroppo avevamo ragione e per questo parteciperemo senza esitazioni a tutte le iniziative che saranno promosse per liberare il paese dai bavagli e dalle bende che vorrebbero far calare sul palcoscenico della repubblica.
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