di Antonio Boccuzzi
Mi auguro che la giornata di ieri non sia dimenticata e non venga abbandonata nella memoria,visto anche lo scarso risalto che è stato dato alla notizia: Dante De Angelis ha fatto il suo dovere e Trenitalia dovrà reintegrarlo.
In un Paese sempre meno libero,lo strappo che ha provocato Dante, non può passare inosservato nell'omertà generale.
Mi è parso quanto mai inopportuno il richiamo all'articolo 21 della Costituzione da parte della difesa ,un richiamo fatto proprio da chi ha licenziato un lavoratore ,un rappresentante della sicurezza ,perchè nel pieno esercizio del suo diritto alla libertà ha esplicitato le carenze che si sono tragicamente manifestate su alcuni treni.
L'abominevole logica del punirne uno per educarne cento.
Mi ha commosso l'unione con i suoi "fratelli colleghi" ,il supporto di una delegazione giunta da Viareggio,le lacrime di tutti i presenti alla manifestazione in Viale Giulio Cesare davanti al tribunale ;una commistione tra lacrime di gioia ,ma anche di rabbia nei confronti di coloro che avevano licenziato Dante.
Ho abbracciato il nostro eroe macchinista per portare via con me un pò della sua forza e della sua determinazione per andare avanti in questa missione contro l'insicurezza sul lavoro.
Oggi il coraggio di Dante ha bisogno di una risposta nobile.
Tutti sul treno del rispetto della sicurezza ,della salute e della dignità dei lavoratori insieme a lui.