di Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la consueta sensibilità istituzionale, umana e civile ha lanciato un appello, nell'ambito della "Giornata internazionale del migrante", affinchè si faccia di tutto per facilitare l'integrazione nel nostro Paese. E proprio in questa giornata vogliamo sottoporre all'attenzione dei media, della politica e delle istituzioni la drammatica, inverosimile incivile vicenda che riguarda quasi 200 rifugiati somali che, nel cuore della Capitale, in via dei Villini, stanno vivendo tuttora in condizioni disumane, intollerabili. Una situazione paragonabile a quella di Rosarno. Decine e decine di somali rifugiati nel gelo di stanze gelate, sporche nella quale vivono ammassati rischiando malattie, rischiando in ogni momento la vita. Si avvicina il Natale e a due passi da casa nostra c'è l'inferno della condizione umana. Com’è possibile che si faccia finta di non vedere che c’è un dramma al centro di Roma tra uffici pubblici e residenze private? Bisogna aspettare il morto prima di gridare allo scandalo e intervenire per garantire a queste persone il riconoscimento dei propri diritti? Si affronti immediatamente questa emergenza non trasportando queste persone da un lager all’altro, ma garantendo loro situazioni umane e vivibili e immediatamente dopo garantendo loro diritti civili e sociali affinchè possano iniziare un percorso di integrazione nel nostro paese. Per questo rivolgiamo un appello ai media, insieme all'associazione Migrare che ha per prima sollevato la questione, affinchè questa vicenda venga illuminata nel modo dovuto e per lo meno fino a quando non verrà trovata una ragionevole soluzione. Martedì una nostra delegazione composta da esponenti del mondo dell'informazione, della cultura e dello spettacolo tornerà in questa Rosarno romana a verificare la situazione cercando nuovamente di sensibilizzare l'attenzione, politica, istituzionale e mediatica su questa situazione. Nel frattempo sono state presentate interrogazioni alla Camera da Giuseppe Giulietti e Rita Bernardini e al Senato da Vincenzo Vita.