di Gianni Rossi
Precipita la situazione in Egitto. Oltre agli scontri provocati dalle forze favorevoli al Rais Mubarak con morti e feriti nella capitale del Cairo, da questa mattina sono iniziate anche persecuzioni contro i giornalisti occidentali, per impedire che all’estero vengano riportate le informazioni su quanto sta accadendo nelle piazze del paese, tiranneggiato da un regime dispotico. Abbiamo parlato con la collega Lucia Annunziata, che vive ore di trepidazione per la sorte del marito, l’ex-inviato del Washington Post, Daniel Williams, attualmente in Egitto per l’organizzazione umanitaria internazionale Human Rights Watch.
Almeno 15 attivisti dei diritti umani sono stati portati via stamani dall' Hisham Mubarak Law
Centre del Cairo da “membri della forza di intelligence Mukhabarat”. Questo è quanto ha riferito all’ANSA il responsabile per le emergenze di Hrw, Peter Bouckaert, che si trova al Cairo e che
denuncia “sistematici arresti di giornalisti e attivisti”.Tra gli arrestati di stamani, ci sono appunto l'inviato di Human Rights Watch Daniel Williams un dipendente francese di Amnesty International e una dozzina di avvocati egiziani per i diritti umani.
Stando alla sua testimonianza, riportata dall’ANSA: “Nel centro c'erano, oltre al nostro inviato e ai membri di Amnesty, circa 25 avvocati attivisti egiziani. Verso le 13.30 le forze di sicurezza sono entrate nell'ufficio dove sono rimaste per circa 30 minuti. Tutti i presenti sono stati interrogati,
poi alcuni di loro sono stati portati via a bordo di un cellulare”. Fuori dall'ufficio “gli arrestati sono stati insultati da un gruppo di sostenitori di Mubarak che li accusavano di essere 'contro l'Egitto' e 'spie del Mossad' ”, ha proseguito Bouckaert.
Da quel momento, Hrw non ha avuto più notizie: “Siamo in contatto con l'ambasciata americana e con le autorità egiziane cui spetta la responsabilità degli operatori stranieri, ma da oggi – ha aggiunto - abbiamo visto arresti sistematici di giornalisti e attivisti”.
Come Articolo 21 siamo vicini alla collega Annunziata e richiamiamo le autorità italiane, a partire dal ministro degli Esteri Frattini, sia quelle europee, sia le istituzioni umanitarie internazionali, oltre alla Federazione internazionale dei Giornalisti, affinchè si attivino immediatamente perché tutti i giornalisti e gli attivisti impegnati nella difesa dei diritti umani siano rilasciati e possano ritornare a svolgere i loro lavori, proprio in queste ore drammatiche che sta vivendo il popolo egiziano in lotta per la propria autodeterminazione e per difendere i diritti fondamentali della democrazia.