di Articolo 21
Quanto accaduto a Roma che sembra coinvolgere nello stupro di una ragazza alcuni rifugiati politici che vivono in situazioni disperate all'interno della ex ambasciata somala di Via dei Villini, dimostra come ancora una volta, Comune di Roma e Istituzioni competente siano state latitanti. Da mesi Articolo 21, molti media nazionali, associazioni quali Migrare e Medici per i diritti umani, insieme a tante associazioni e strutture di volontariato, avevano posto la questione. Anche attraverso interrogazioni parlamentari a firma Giulietti, Touadi e Bernardini.
Avevamo detto, come Articolo 21, come quella situazione di disagio, colpevolmente permessa dallo Stato che prima accoglie i rifugiati e poi li lascia allo sbando, avrebbe potuto provocare eventi tragici. Di chi è dunque la responsabilità di quanto accaduto? Certamente dei responsabili di quel gesto che, in ogni caso, dovranno essere assicurati alla giustizia. Ma non c'è dubbio che la latitanza delle istituzioni che hanno apertamente violato i diritti dei rifugiati non assicurando loro quanto determinato da trattati e leggi internazionali, ha fatto il resto. Oggi la giunta Alemanno e le strutture coinvolte non possono fare finta di nulla.Anche loro sono responsabili di quel deprecabile gesto. Sapevano che si era in una situazione di emergenza ma nulla hanno fatto per evitare che si consumasse questa vicenda. Vittime di questa vicenda saranno così la ragazza colpita dalla violenza a cui va tutta la nostra solidarietà e tutti quei somali incolpevoli che vivono in quella condizione di disagio.
Giorgio Ciardi, delegato del sindaco Alemanno alla sicurezza, prima di accusare chi ha sollevato quella situazione di disagio ormai mesi fa, compresa la stampa internazionale, si preoccupi di interrogarsi sulle sue responsabilità e, vista la sua latitanza sulla questione, si interroghi se ha fatto davvero tutto quello in suo possesso per evitare quanto accaduto.