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Articolo 21 - Editoriali
15 ottobre, la presa di posizione dell'Anpi
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di redazione

Ricevimao e di seguito pubblichiamo:

Il Comitato Nazionale dell’ANPI,

a fronte dei gravissimi fatti accaduti sabato scorso a Roma; nell’esprimere la più sentita
solidarietà a tutti coloro - e in particolare ai giovani - a cui è stato impedito di esercitare
liberamente e pacificamente un diritto costituzionale, tanto più rilevante in quanto
contemporaneamente veniva esercitato in tutto il mondo (e senza incidenti), ed a tutti
coloro che hanno subito danni dalla violenza di un gruppo di estremisti reazionari;
condanna, nel modo più fermo, il comportamento di coloro che sono scesi in campo solo
per praticare la violenza ed impedire una civile manifestazione di protesta, producendo
danni gravissimi a persone e cose;
ribadisce che è compito dello Stato garantire la libertà di manifestazione del pensiero e la
libertà di riunione, per cui non ha senso rispondere ad un atto di odiosa violenza con divieti
che, prima ed invece di colpire i violenti, finiscono per limitare i diritti dei cittadini, al di là e
al di fuori della Carta Costituzionale;
depreca che una incomprensibile gestione dell’ordine pubblico non solo non sia riuscita a
prevenire quanto accaduto ma addirittura abbia esposto la città di Roma, i manifestanti
pacifici (che peraltro non hanno potuto svolgere la loro manifestazione) e gli stessi agenti
di polizia e carabinieri a subire violenze ed attacchi, non essendo preparati e attrezzati
adeguatamente per respingerli;
si oppone fermamente ad ogni ipotesi di interventi polizieschi ed autoritari sulla scia delle
emozioni suscitate dalla sciagurata giornata di Roma; non è con leggi eccezionali che si
reprime la violenza, ma applicando rigorosamente la normativa vigente e prevenendo ogni
tentativo di violenza;
esprime seria preoccupazione per i rigurgiti di autoritarismo e di fascismo che si
affacciano continuamente, in varie forme, nel nostro Paese approfittando di un “clima”
ritenuto favorevole e della disgregazione della vita politica e istituzionale del nostro Paese;
si appella alla coscienza civile ed alla sensibilità di tutti i cittadini perché rispondano alla
violenza con le armi della democrazia, vale a dire con l’esercizio dei fondamentali diritti
civili e politici, la partecipazione, la manifestazione convinta di una decisa volontà di svolta
e di cambiamento, verso un sistema politico e istituzionale rispondente finalmente ai
principi contenuti nella Costituzione;
ribadisce che solo l’unità di tutte le forze democratiche può salvare il nostro Paese dal
degrado civile, sociale e politico in cui è precipitato e che ormai è divenuto intollerabile per
ogni cittadino consapevole dei diritti inalienabili e degli stessi fondamenti della democrazia.
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