Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Evidenziatore
Gli studenti scrivono a Napolitano
Gli studenti scrivono a Napolitano

Caro Presidente Napolitano,

 

Scriviamo a Lei questa lettera perché siamo molto preoccupati delle sorti del Paese e di quelle del nostro futuro. Scriviamo a Lei non solo perché,come Capo dello Stato, è la massima figura di garanzia, ma perché è stata l'unica istituzione che l'anno scorso - durante la protesta studentesca - ha voluto ascoltare la nostra voce, invitando noi studenti nella sua residenza. Ha voluto ascoltare la bontà delle nostre ragioni, ci ha offerto attenzione e risposte, e in una prostesta studentesca lunga tre anni e' stato l'unico che non ci ha trattato con impermeabile distacco.

 

Ci siamo purtroppo trovati di fronte ad un Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca che non ha voluto ascoltare la protesta di piazza degli studenti, né gli organi istituzionali di rappresentanza, il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e il forum nazionale delle associazioni studentesche. Il Governo, fin dall’inizio del suo mandato, ha predisposto tagli progressivi preoccupanti per la scuola e l'università pubblica. Senza ascoltarci, come se un'intera generazione che protesta per avere una scuola e un'università migliori, per avere un Paese migliore, sia un problema. Senza ascoltarci come se il futuro dell'Italia, i giovani che studiano e protestano per la mancanza di una prospettiva, siano un'inutile preoccupazione, e non un grido drammatico da raccogliere. Per esprimere il nostro disagio siamo stati nelle strade, a centinaia di migliaia, nelle università, nelle scuole, addirittura siamo saliti sui tetti, sperando che da lassù la nostra voce potesse essere più forte e visibile. In più anni, solo Lei ci ha ascoltato.

 

Proprio per queste ragioni, in un momento disperato come questo per il Paese e per la nostra generazione, ci rivolgiamo a Lei.

Siamo estremamente preoccupati.

 

Tre anni fa moriva sotto le macerie di una scuola a Rivoli un ragazzo, Vito Scafidi, da allora niente è stato fatto per la messa in sicurezza delle nostre scuole. Nonostante il Ministro Gelmini abbia promesso la creazione dell’anagrafe nazionale sull’edilizia scolastica, ad oggi non ce n'è nessuna traccia. Siamo ancora costretti a vivere in degli edifici fatiscenti, di cui uno su tre non è a norma, che sono stati costruiti tra gli anni '40 e '70, in cui non solo viene messa a rischio continuamente la nostra sicurezza ma in cui è impossibile avere una didattica di qualità non essendoci laboratori, palestre, tecnologia, spazi dove fare assemblee e dibattiti.

I tagli trasversali, che hanno colpito la scuola pubblica Italiana, hanno portato ad un aumento dei costi della scuola, impedendo l’accesso all’istruzione obbligatoria a sempre più studenti che non hanno condizioni economiche o sociali che glie lo permettono. In questi anni la qualità della didattica è nettamente peggiorata con tagli alle sperimentazioni, al numero di docenti, alle attività extrascolastiche e ai corsi di recupero.

 

Nell'università italiana gli ostacoli sociali all'ingresso sono sempre più numerosi e consistenti. I tagli di questi anni al fondi per il diritto allo studio, previsti tra il 2010 e il 2013 per un 95% della disponibilità del fondo, rischiano di andarsi a sommare a una riforma del sistema di diritto allo studio universitario che, aumentando drasticamente i requisiti per risultare idonei alla borsa di studio, rischia di ridurre fortemente i già scarsi aiuti che sono previsti per gli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi che così non hanno più accesso ai più alti gradi della formazione.

 

Anche quest'anno il vergognoso fenomeno-tutto italiano- degli studenti idonei non beneficiari sta colpendo migliaia di studenti in tutte le regioni. Vorremmo un Paese in cui ogni studente che da Costituzione dovrebbe ricevere la borsa di studio, la ricevesse effettivamente, e un sistema universitario e di diritto allo studio che possa porre un freno al preoccupante calo dei giovani che si iscrivono a percorsi di studio universitari.

 

Siamo consapevoli della difficile situazione nazionale ed internazionale e siamo altrettanto consapevoli della fondamentale importanza del Suo ruolo in questa difficile crisi politica. Siamo quindi altrettanto convinti dell'importanza strategica di tutelare la scuola e l'università pubblica e il diritto allo studio come diritto al futuro di un'intera generazione.

 

Nelle prossime ore Lei sarà chiamato a decisioni tanto delicate quanto importanti per la tenuta del nostro Paese. Ci rivolgiamo proprio a Lei in questo momento perché come ha ascoltato la voce delle studentesse e degli studenti in passato, lo possa fare anche oggi, ponendosi quale elemento di garanzia e di tutela per il mantenimento di un sistema di formazione pubblico e di qualità.

 

Le chiediamo quindi, a prescindere dal merito delle Sue scelte, di ribadire con forza l'importanza di garantire adeguati finanziamenti e tutele specifiche per il diritto allo studio, per le scuole e le università pubbliche del nostro Paese e quindi per poter sperare ancora nel nostro futuro, il futuro dell'Italia e dell'Europa.

 

Ringraziandola per tutto quello che fa per l'Italia e sicuri che il nostro urlo non resterà inascoltato, la salutiamo cordialmente

 

Rete degli Studenti Medi

Unione degli Universitari

Dalla rete di Articolo 21